Due gallerie, una artificiale chiamata “il Dosso 1” lungo l’asse principale e la naturale “il Dosso”, i due ponti di cui a uno a tre campate sull’Adda in località Stazzona e l’altro a due campate, in zona industriale a Tirano. Vi sono, poi, le quattro rotatorie di Villa, Stazzona, Tirano e Campone e i quattro sottopassi al tracciato principale e i tre sottovia per ricucire la viabilità locale. Vera e propria summa – in poco più di 6 chilometri e mezzo – dell’ingegneria nelle sue diverse declinazioni e specializzazioni, la visita tecnica organizzata lunedì 15 settembre dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio alla Variante di Tirano ha offerto alla cinquantina di iscritti che vi hanno partecipato anche la possibilità di transitarvi in anteprima in pullman e percorrerne alcuni tratti a piedi, osservando, dunque, dal vivo e da vicino lo stato di avanzamento lavori di un’opera attesissima e alla quale, soprattutto i valtellinesi, sono particolarmente interessati, in vista di un ulteriore – e ormai più che mai necessario – snellimento del traffico che attraversa la valle. A guidare la visita dei colleghi ingegneri dell’Ordine di Sondrio, il direttore dei lavori di Anas ing. Francesco Iorio con il dott. Simone Angeloni, quest’ultimo tra i pochissimi valtellinesi impegnati nel maxicantiere con base a Villa di Tirano che, ormai, si trova alle prese con un’autentica corsa contro il tempo.
Percorso
Dall’intersezione tra l’esistente Ss 38 con la rotatoria di Villa di Tirano fino alla rotatoria terminale del Campone, la cosiddetta Tangenziale di Tirano, infatti, essendo struttura inserita nel progetto “Accessibilità Valtellina” è opera strategica per i Giochi Olimpici Invernali 2026, Anas sta procedendo affinché venga resa possibile la percorribilità prima dell’evento olimpico come dichiarato dall’ing. Iorio. La visita ha preso avvio all’interno del quartier generale medesimo, con la proposta di una serie di slides destinate a fare il punto su quanto è stato completato. E’ poi seguito il sopralluogo vero e proprio alle opere, a partire dal sottopasso ferroviario ultimato con la spinta del monolite a pochissimi giorni dal ripristino della circolazione ferroviaria lungo la Tirano-Lecco, avvenuta proprio lunedì 15, giorno della visita. Gli ingegneri, guidati dal segretario dell’Ordine e tutor Carlo Erba, si sono dunque spostati prima sul ponte sull’Adda a Stazzona praticamente concluso e, in seguito, sul viadotto sul fiume alle porte di Tirano, in zona industriale, del quale è stato possibile osservare le spalle, completate, e la struttura metallica in corten della prima campata. Il lavoro del cantiere che occupa oltre 200 operai, cui vanno aggiunti circa quaranta tra tecnici e amministrativi, è senza sosta. Senz’altro di grande impatto la visita alle due gallerie. La prima che si incontra, in direzione Bormio, è quella artificiale in avanzata fase di realizzazione. Successivamente si incontra la galleria naturale il cui completamento rappresenta il percorso critico del cronoprogramma lavori.