Interventi per persone con disabilità grave
La Comunità montana Alta Valtellina ha aperto i termini per la presentazione delle domande per l’accesso.
La Comunità montana Alta Valtellina contempla interventi a favore di persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare dopo di noi (in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire l'adeguato sostegno genitoriale), già inserite in strutture residenziali per le quali emerga una necessità di rivalutazione delle condizioni abitative (percorso di deistituzionalizzazione) nonché in vista del venir meno del sostegno familiare, attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori. E’ di questi giorni il bando a sportello; sono aperti i termini per la presentazione delle domande per l'accesso alle misure. Le risorse stanziate da Regione Lombardia, poco più di 20 mila euro l’anno, vanno a interventi mirati, di natura infrastrutturale (sostegno per ristrutturazione, miglioramento dell’accessibilità, adeguamenti per la fruibilità dell’ambiente domestico, gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti tecnologici, telesorveglianza e teleassistenza e la messa a norma; sostegno spese di locazione, condominiali, utenze) e interventi gestionali (sostegno accompagnamento all’autonomia, voucher Durante noi; aiuto residenzialità - soluzioni di Cohousing/Housing - e per pronto intervento).
Progetti
Si tratta di progetti personalizzati per il "Dopo di Noi" e per la sperimentazione di soluzioni innovative di vita indipendente per le persone in questione, senza il necessario supporto familiare. Nel bando sono definiti le tipologie di interventi, i soggetti beneficiari con disabilità grave (non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità) con età dai 18 ai 64 anni, requisiti minimi d’accesso, modalità e termini per presentazione delle istanze, tempi di attuazione. La verifica è effettuata dall’Ufficio di Piano di Bormio. Gli obiettivi sono la sperimentazione e il consolidamento dell’autonomia abitativa della persona con disabilità; un progetto individuale che rappresenta lo strumento cardine per avviare il percorso di emancipazione della persona con disabilità adulta dalla famiglia di origine e/o dalla condizione di vita presso servizi residenziali, in un’ottica di de-istituzionalizzazione; esso ha una durata di almeno due anni, ed è integrato e aggiornato alla luce dell’evoluzione della situazione della persona e del suo contesto socio relazionale.