“Italia Europa, ascoltate il lavoro”: 85 manifestanti da Valtellina e Valchiavenna sabato 8 ottobre con la CGIL a Roma
Anche dalla provincia di Sondrio partirà una delegazione di lavoratori e pensionati per la manifestazione nazionale promossa dalla CGIL.
(Foto d'archivio)
“Italia Europa, ascoltate il lavoro”. Con questo slogan l’organizzazione guidata da Maurizio Landini scenderà in piazza a Roma il prossimo 8 ottobre.
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Dalla CGIL di Sondrio fanno sapere che il corteo partirà alle 13.30 da piazza della Repubblica e arriverà in piazza del Popolo. Dal palco interverranno i rappresentanti di sindacati internazionali e di molte associazioni. Le conclusioni sono affidate al segretario generale Landini.
Nella stessa giornata ci sarà l’apertura straordinaria della sede nazionale della Cgil, con il riposizionamento dell’opera di Ennio Calabria danneggiata durante l’assalto del 9 ottobre 2021 e visite guidate.
Contemporaneamente ci sarà una tavola rotonda con sindacati Internazionali, CISL, UIL, ANPI e UDU. La CGIL di Sondrio esprime molta soddisfazione per l’andamento delle adesioni. Ci sono ancora 5 posti disponibili per partecipare. La manifestazione, indetta prima delle elezioni politiche, ha l’obiettivo di mettere al centro i temi del lavoro in questa fase molto difficile.
Futuro critico
Dalla CGIL fanno sapere:
Tutti gli attori economici concordano nel definire molto critico il futuro. Ma la percezione della gravità della situazione è solo parziale, perché mentre i costi energetici e l’inflazione sono concreti e le famiglie ci stanno facendo i conti da tutto l’anno, le conseguenze più drammatiche degli ulteriori aumenti e dei problemi energetici e le ripercussioni coi rischi di fermate e chiusure delle produzioni saranno un problema dei prossimi mesi. Nonostante la costante precarietà, fino ad oggi non si sono riscontrati eccessivi problemi nell’economia locale.
Il segretario provinciale Guglielmo Zamboni spiega:
“Siamo purtroppo consapevoli che quei problemi arriveranno, così come era stato annunciato in occasione dello sciopero di CGIL e UIL del 16 dicembre scorso. Gli scenari previsti si sono verificati anche se il mainstream diceva non era vero. A nove mesi di distanza oggi tutti ne discutono, ma non ci sono state risposte strutturali e le soluzioni una tantum sono insufficienti. Il mondo del lavoro è sempre più in difficoltà perché, ai problemi che da tempo denunciamo e cerchiamo di contrastare, si aggiunge il notevole impoverimento per effetto dell’inflazione che impedisce a molte famiglie di arrivare a fine mese. Se ci dovessero essere fermate o chiusure, la sola cassa integrazione non può bastare come risposta, perché un lavoratore in cassa percepisce metà salario e se non quadra i conti con il salario pieno con metà è un problema sociale.
Urgono risposte emergenziali e di prospettiva. La CGIL scenderà in piazza per rivendicare l’aumento dei salari, difendere i redditi da lavoro e pensione dall’inflazione, agendo sia sulla leva contrattuale, sia su quella fiscale. Non basta parlare di un tetto per il prezzo del gas e bollette, occorre farlo con urgenza. Vogliamo inoltre chiedere maggiore stabilità nel lavoro contrastando efficacemente il precariato. Ricordiamo che in tre anni a Sondrio i contratti a tempo indeterminato sono 1000 in meno e che un quarto dei contratti termina prima di un mese e quasi la metà prima di tre mesi. Vogliamo ribadire che la sicurezza sul lavoro e la legalità devono sempre essere al centro dell’attenzione. Appalti e subappalti senza chiare regole riducono la sicurezza sul lavoro e provocano l’aumento degli infortuni e delle morti per lavoro è una realtà quotidiana alla quale non ci vogliamo rassegnare, Questa situazione favorisce anche le infiltrazioni malavitose.
Cosa serve
Zamboni conclude:
Emerge sempre di più la necessità di un welfare inclusivo e di pensioni dignitose ad un’età ragionevole. Lo stato sociale deve essere sempre più universale includendo i lavoratori oggi esclusi e bisogna strutturarlo perché consenta il reinserimento lavorativo di chi è disoccupato. Riteniamo che l’accesso a 62 anni o con 41 anni di contribuzione alla pensione non sia un privilegio, bensì una giusta risposta a chi di fatto, con la propria opera, quotidianamente manda avanti l’economia del Paese. Urgono più che mai risposte per la non autosufficienza. Vogliamo rivendicare che, a partire dal PNRR, ci sia un intervento pubblico che indirizzi e orienti lo sviluppo e l’economia del Paese, determinando e non subendo la collocazione dell’Italia nell’economia europea e nella globalizzazione.
Anche in provincia di Sondrio la digitalizzazione, la transizione energetica e l’ecosostenibilità sono temi che necessitano di essere implementati da subito. Ogni categoria economica in questi mesi ha manifestato le proprie difficoltà, lavoratori e pensionati sono quelli che hanno avuto meno risposte. Anche sull’ultimo provvedimento del Decreto aiuti ter esprimiamo grande insoddisfazione.
La drammaticità del momento e delle condizioni delle persone che rappresentiamo ci impone un’azione decisa, scendiamo in piazza con lavoratori e pensionati e proseguiremo nell’azione determinati ad ottenere risposte concrete.