"K2, ski in the sky, una serata tra amici", i protagonisti raccontano la grande esperienza
In memoria di Lorenzo Holzknecht, con gli alpinisti Federico Secchi, Marco Majori, Ettore Zorzini.
"K2, ski in the sky, una serata tra amici", in memoria di Lorenzo Holzknecht, con gli alpinisti Federico Secchi (furvese) il 29 luglio in cima al K2, Marco Majori bormino che ha rinunciato, e il camuno Ettore Zorzini per le riprese coi droni, anche per visualizzare i luoghi prima dell’approccio dei compagni. Luciano Bertolina, presidente Cai, ha donato loro una picozza dorata. "Bravi" ha detto Marco Confortola, sul K2 nel 2008. Il racconto. Una settimana per i 100 chilometri di avvicinamento alla Piramide Perfetta. No ossigeno, portatori fino al campo base. L’idea era sciare la montagna in discesa. Per allenarsi, il Broad Peck, prima dell’attesa della finestra perfetta per salire il K2.
Condizioni
Il tempo? Sempre brutto, diceva la stazione meteo fatta montare da Agostino Da Polenza. Si riposano, partono il giorno dopo i francesi. Da campo 4 alla cima, un intero Gran Zebrù. Sono soli, Secchi arriva in cima. Majori lo saluta. "La rinuncia è stata una mia scelta, no rimorsi, salivo troppo lento; per una montagna così bella non mi sentivo adeguato, soprattutto non ero bello. Sono molto sereno; il cammino fatto fin lì è stato bellissimo". In discesa, buio e nebbia colgono Majori; cade in un buco, rompe la spalla. "Un’esperienza mistica di premorte; vedo il mio corpo uscire. E così vengo fuori. Vedo Federico, il campo 4, mi lascio andare, sfinito. Penso a Casarotto caduto sul K2 nel 1986. Tanta discesa ancora; al campo 3, l’ossigeno; un principio di commozione cerebrale. In barella al campo base, l’elicottero: ricorderò per la vita la grande umanità di chi è tornato su per aiutarmi".