“La Cultura rende liberi”: Como Acqua sul palco insieme al Prof. Vincenzo Schettini
La pop-star della fisica al Collegio Gallio, per la rassegna dell’Associazione Casa Brenna Tosatto
Quella di mercoledì 22 novembre è stata una mattinata davvero speciale per i numerosi studenti delle scuole superiori che, da varie parti della provincia, sono giunti al Collegio Gallio di Como. L’Auditorium dell’istituto ha infatti ospitato una lezione aperta del docente più famoso d’Italia: il Prof. Vincenzo Schettini, content creator del blog “La fisica che ci piace” e autore del libro “Ci vuole un fisico bestiale”. Con il suo tipico stile “motivazionale e non convenzionale” il fisico (nonché musicista) ha intrattenuto gli studenti comaschi appassionandoli a una materia – la fisica, appunto - che spesso viene considerata ostica, se non addirittura respingente.
D’altra parte, lo straordinario successo decretato dai social all’approccio del Prof. Schettini si basa proprio sulla capacità di uscire dagli schemi, rendendo appassionante la ricerca della conoscenza. Infatti, il suo intervento è stato intitolato “La Cultura rende liberi”: parlando un linguaggio facilmente comprensibile ai giovani, questo divulgatore così sui generis riesce a guidarli in un viaggio verso il sapere che non origina dal ristretto ambito di un laboratorio, bensì dall’analisi della vita quotidiana, con i diversi fenomeni fisici (acqua compresa) che, spiegati in questo modo, diventano allo stesso tempo appassionanti e semplici da capire.
Il suo intervento fa parte della prima edizione di “ONde LARIANE”, festival di cultura e creatività organizzato dalla Libera Associazione Culturale di Casa Brenna Tosatto. Un palinsesto di incontri molto prestigiosi che, dallo scorso settembre, ha già portato sulle sponde del lago personaggi celebri come i giornalisti Stefano Zurlo, Aldo Cazzullo, Marcello Foa, Manila Alzano e Maurizio Belpietro. Inoltre, la sera successiva all’educational di Schettini, il festival ha ospitato anche un incontro pubblico con Federico Marchetti, imprenditore visionario che, agli albori di Internet, ha anticipato i tempi fondando Yoox, diventando un punto di riferimento nel settore del commercio online, non solo della moda. Anche in quel caso Como Acqua era presente, in platea insieme ai tanti cittadini interessati.
Va quindi riconosciuto il grande merito degli animatori di questa rassegna così prestigiosa: la vicepresidente della Libera Associazione Roberta Bernasconi e il noto giornalista comasco Giorgio Gandola, già direttore de “La Provincia”, “L’Eco di Bergamo” e di Bergamo Tv. All’evento al Collegio Gallio ha partecipato anche Como Acqua, il gestore del Servizio Idrico Integrato nella provincia comasca che da tempo è impegnato sul fronte della formazione dei giovani.
L’Ing. Enrico Pezzoli, Presidente e AD della società, spiega questa scelta con palpabile entusiasmo: “Solo sviluppando un’autentica cultura della sostenibilità e in particolare della tutela dell’acqua possiamo ambire a vincere le sfide che ci vengono poste dai cambiamenti climatici, salvaguardando il futuro del pianeta. Per questo lavoriamo intensamente con le scuole, sia ospitando visite guidate ai nostri impianti che organizzando interventi di esperti nelle classi. E, tra gli esperti, nessuno come il Prof. Schettini è capace di conquistare l’attenzione e l’entusiasmo dei giovani su temi di non sempre facile comprensione: la fisica in generale e le sue applicazioni nel settore idrico in particolare, visto che se ne occupa con grande passione e con una carica veramente coinvolgente. Non potevamo certo perdere l’occasione di essere a questa iniziativa di così alto profilo culturale: sono certo che gli studenti ricorderanno a lungo i preziosi insegnamenti che hanno ricevuto sull’acqua e sulla sua fondamentale importanza nella vita quotidiana”.
Un impegno costante: “I giovani sono ambasciatori di sostenibilità”
Le iniziative del gestore comasco sul fronte “educational” proseguono per tutto l’anno. L’ultima scolaresca, a metà novembre, è arrivata addirittura dalla Svezia. L’impianto di Como Acqua sito in via Innocenzo XI ha infatti aperto i suoi cancelli a un gruppo formato da studenti scandinavi, in viaggio di studio presso l’Istituto Tecnico Industriale Statale Cannizzaro di Rho, in provincia di Milano. Nel capoluogo regionale non mancano certo impianti di depurazione, quindi il fatto che la scelta sia caduta su quello del gestore unico della provincia di Como è particolarmente significativo.
Sul fronte educativo, l’impegno di Como Acqua è veramente capillare. Ogni anno la società organizza numerose iniziative finalizzate ad avvicinare le nuove generazioni ai temi della sostenibilità, del rispetto ambientale e del consumo responsabile della risorsa idrica. Le attività formative di Como Acqua si articolano in laboratori didattici e incontri con la cittadinanza, ma le visite agli impianti rivestono una valenza particolare. “Il Servizio Idrico Integrato è un mondo complesso che comprende tre grandi segmenti: quello dell’acquedotto, la fognatura ed infine la depurazione. Raccontarlo e descriverlo è sicuramente il primo passo per aiutare i giovani a comprendere quanto sia impegnativo il nostro lavoro quotidiano, ma è senza dubbio la presenza sul campo a riscuotere maggiore successo: dal vivo, infatti, gli studenti prendono coscienza di ciò che si cela dietro all’apparentemente banale – e troppo spesso scontato – gesto di aprire un rubinetto”, spiega l’Ing. Enrico Pezzoli.
“La captazione, la potabilizzazione, l’adduzione, la distribuzione, il collettamento nel network fognario e il processo di depurazione diventano, da termini tecnici, temi concreti e comprensibili, stimolando nei ragazzi una presa di coscienza che ne fa dei veri e propri ambasciatori dell’acqua. Non è raro infatti che, a seguito di queste iniziative didattiche, i giovani promuovano nelle proprie famiglie, comportamenti ecologici e maggiormente attenti alla tutela e custodia dell’acqua. Forse questo è il miglior successo cui ambiamo: creare un’alleanza intergenerazionale”, conclude il Presidente e AD di Como Acqua.
Del resto, l’istruzione di qualità fa parte degli obiettivi che l’Agenda ONU 2030 ha posto come punti cardine della propria strategia per guidare il mondo in una nuova direzione, affinché si possa lasciare ai cittadini di domani un Pianeta in buona salute, assicurando una migliore qualità di vita per tutti i suoi abitanti. La strada è ancora lunga e impegnativa, la deadline è molto vicina (il 2030), ma l’impegno non manca, né tanto meno l’entusiasmo delle nuove generazioni che dimostrano di avere una spiccata sensibilità verso questi temi.