“La Russia non è nostro nemico”: polemica sui manifesti apparsi in città, i promotori si giustificano
Si tratta di una gruppo che si presenta come apartitico e formato da genitori e cittadini.
In Valtellina e Valchiavenna, un gruppo di cittadini ha lanciato una campagna di affissioni con il messaggio chiaro e forte: “La Russia non è il nostro nemico”. Questa iniziativa, visibile in particolare nei comuni di Sondrio e Morbegno, ha già suscitato reazioni e polemiche, ma i promotori vogliono chiarire il loro punto di vista.
Gli organizzatori, che descrivono il gruppo come apartitico e formato da genitori e cittadini, si sono uniti durante il periodo della pandemia per aiutare coloro che si trovavano in difficoltà economiche e per opporsi al “green pass” e ad altre restrizioni governative, ritenute in violazione dei diritti costituzionali fondamentali. Ora, con questa nuova campagna, vogliono dare voce a chi ritiene che l'invio di armi violi la Costituzione italiana, in particolare l’articolo 11, che afferma: “L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Appello alla Costituzione
“Non è propaganda russa, ma un richiamo alla Costituzione che ripudia la guerra ed è violata dall'invio di armi”, precisano i cittadini promotori. L'iniziativa vuole sottolineare come le sanzioni contro la Russia e la fornitura di armi all'Ucraina abbiano finito per danneggiare economicamente i paesi europei e fomentare un clima di russofobia, con ripercussioni anche sulla cultura e lo sport.
Secondo i promotori, continuare a incentivare l'odio e fornire armi non porterà alla vittoria dell'Ucraina, ma prolungherà solo il conflitto, causando ulteriori devastazioni economiche e umane. Essi ritengono che la strada da seguire sia quella della diplomazia, al contrario dell'attuale politica governativa che sembra aver dimenticato il rispetto delle leggi nazionali e dei trattati internazionali.
Pace
“I politici italiani ed europei si sono da un pezzo dimenticati del rispetto delle leggi nazionali e dei trattati internazionali e hanno cancellato dal loro vocabolario la parola ‘diplomazia’”, dichiarano i promotori. Il gruppo insiste che la maggioranza degli italiani desidera la pace, e non nutre odio né discrimina altri popoli. Affermazioni come “la Russia non è nostro nemico” non significano un desiderio di vittoria russa, ma un invito alla cessazione del conflitto.
Movimento in Crescita
Questo movimento, che già si è diffuso in altre città italiane, vuole continuare a esprimere il pensiero di milioni di italiani che chiedono la fine della guerra e il rispetto dei diritti umani. I promotori promettono di continuare con mezzi non violenti a riaffermare questo pensiero, nella speranza che i politici, se ancora hanno un briciolo di coscienza, inizino a percorrere la strada della diplomazia e del rispetto dei diritti umani.