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Lieto fine
L'aquila reale Matteo torna a volare libera nei cieli della Val Fontana
Era stata ritrovata ferita gravemente nell'agosto dello scorso anno
È tornata a volare libera, lunedì 16 giugno 2025, l’aquila reale recuperata lo scorso agosto in Val Cervia, nel comune di Fusine, in gravi condizioni. A darne notizia è il dirigente del Settore Agricoltura, Ambiente, Caccia e Pesca della Provincia di Sondrio, Gianluca Cristini, unitamente a Maria Ferloni responsabile dell’Ufficio Faunistico provinciale.
L'aquila reale Matteo torna a volare libera nei cieli
L’animale, un giovane maschio di aquila reale, era stato avvistato e segnalato in difficoltà da alcune persone nei pressi di una baita in Val Cervia, il 28 agosto 2024.
Il rapace presentava una grave ferita all’occhio sinistro, verosimilmente riportata in seguito ad uno scontro con un altro esemplare adulto. Recuperato da una Guardia venatoria volontaria, le sue condizioni sono subito apparse critiche: debilitato, denutrito e con una seria infezione che ha purtroppo comportato la perdita dell’occhio.
L’aquila è stata affidata alle cure del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Sondrio, dove ha ricevuto assistenza continuativa per diversi mesi. Nonostante la cecità parziale – un fattore potenzialmente invalidante per un rapace diurno – l’animale ha mostrato nel tempo di aver recuperato forza, autonomia e capacità predatoria.
Grazie alla collaborazione con il Cras Wwf Valpredina di Cenate Sopra (BG), il 5 giugno scorso è stato applicato all’aquila un dispositivo GPS a energia solare, per permettere un monitoraggio costante dei suoi spostamenti. Il segnalatore, installato dal responsabile e dal veterinario del centro bergamasco, consente, infatti, di ricevere dati geolocalizzati a intervalli regolari, utili a valutarne l’adattamento all’ambiente naturale.
Dopo alcuni giorni di osservazione tecnica, si è deciso, quindi, di procedere alla sua liberazione: l’aquila è stata rilasciata in un’area tranquilla della Val Fontana, dove ha ripreso il volo sotto lo sguardo attento degli operatori e dei volontari coinvolti.
Alla giovane aquila è stato dato il nome Matteo, un omaggio ai tre “Matteo” – volontari e tecnici – che hanno contribuito con dedizione al buon esito del progetto. Il suo volo è oggi simbolo di speranza, resilienza e di una virtuosa sinergia tra istituzioni, centri specializzati e cittadini attenti alla tutela della fauna selvatica.
