Serve un nuovo modello

Lavoro, contributi, pensioni e maternità: manifestazione della CGIL a Sondrio

Appuntamento venerdì 26 novembre, dalle 14 alle 16, in piazza Campello.

Lavoro, contributi, pensioni e maternità: manifestazione della CGIL a Sondrio
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Le donne e gli uomini della Cgil saranno presenti in Piazza Campello a Sondrio, venerdì 26 novembre, dalle 14 alle 16 per parlare di lavoro, contributi, pensioni e maternità.

In piazza

Dalla segreteria provinciale della CGIL spiegano:

Il 25 settembre le donne sono scese in piazza a Roma. Abbiamo chiesto, in quella manifestazione molto partecipata, di cambiare le politiche che continuano a penalizzare le donne. Si tratta di politiche che avranno ricadute sul futuro di ogni singolo cittadino, perché il tema non è solo l’impoverimento della singola donna, la violenza della singola donna o la disuguaglianza tra pochi: il tema è il domani di tutti.

PNRR

Serve un PNRR a misura di donne, abbiamo chiesto a gran voce che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che tutte le nuove leggi che il governo ha annunciato, dal fisco al lavoro, dall’ambiente al welfare, guardino anche alle donne e che vengano destinate a curare il mondo, a ripianare (e non accentuare) le disuguaglianze, ad affrontare le ingiustizie e dare risposte a chi nella pandemia e nella crisi ha pagato il prezzo più alto.

Afghanistan

Tutte le donne - «tull quadze» nel dialetto afghano - sono scese in piazza anche per le donne afghane, perché l’Afghanistan è il tragico specchio del cinismo di tutti i poteri che ha sacrificato conquiste di libertà e diritti sullo scacchiere della geopolitica.

Iniziativa a Sondrio

Questa settimana - continuano dalla CGIL provinciale -  le donne scendono nuovamente in piazza. La pandemia ci ha costrette a contenere le manifestazioni nel 2020 per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma oggi possiamo finalmente ritrovarci e sostenere tutte le iniziative in programma per mantenere sempre alta la sensibilizzazione dell’opinione pubblica contro ogni violenza di genere, ribadendo il diritto di parità e pari opportunità per tutti.

Le donne e gli uomini della Cgil saranno presenti in Piazza Campello, venerdì 26 novembre, dalle 14 alle 16 per parlare con le donne di lavoro, di contributi, di pensioni e di maternità. Vogliamo essere un sindacato di strada, che accoglie le donne che sentono di avere un bisogno, una necessità, ma che non hanno il coraggio di entrare nelle nostre sedi o semplicemente che non sanno che possono essere aiutate dalla Cgil per le problematiche relative al mondo del lavoro femminile.

Lavoro e pensioni

Meno lavoro e pensioni più basse per le donne Siamo ben consapevoli che le differenze di genere sono sempre all’ordine del giorno e i recenti dati sull’economia valtellinese dopo la pandemia lo dimostrano. Nel 2021 in provincia di Sondrio sono stati attivati oltre 2500 nuovi posti di lavoro e meno di un quinto riguarda donne. Le stesse criticità sono evidenti nell’ambito delle pensioni: gli assegni mensili delle donne (riferiti alla pensione anticipata), hanno un valore medio inferiore del 33% rispetto a quello degli uomini. Alle donne si chiede di sacrificare la propria carriera, o comunque un reddito che derivi da un’occupazione a tempo pieno, dovendo scegliere un lavoro povero, con scarse tutele e scarsa retribuzione, oppure ruoli qualificati senza riconoscimento di status economico.

I motivi familiari incidono sensibilmente sulla riduzione dell’orario di lavoro o, in casi estremi, sulle dimissioni date per la difficoltà di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Gli impegni legati alla famiglia e alla cura dei figli gravano in modo sproporzionato sulla componente femminile, acuendo così le discriminazioni di genere sia nel mercato del lavoro sia, più in generale, nella società.

Serve un nuovo modello

Il sindacato conclude:

Un nuovo modello per il lavoro è la cura. Il modello organizzativo dell’attuale produzione industriale, specie nei servizi e nel commercio, genere una frammentazione dell’orario di lavoro che non permette di gestire lavoro e famiglia. Le donne sono quelle che maggiormente hanno l'onere di pianificare ed organizzare la loro vita, ed in questo, sono spesso sole.

Occorrerebbe un modello produttivo a misura di donna, in grado di rispondere a un modello sociale in cui il cittadino è persona e non consumatore.

Sono diverse le azioni possibili: promuovere una cultura di genere, delle pari opportunità a partire dai trattamenti retributivi, da una contrattazione della conciliazione, dal ridimensionamento della flessibilità in ambito di lavoro festivo. E ancora consolidare le reti dei servizi territoriali a favore della occupazione femminile e il sostegno al reddito per le famiglie mono genitoriali e non. Istituire luoghi di ascolto preventivo per le donne che intendono dimettersi, per valutare insieme a loro tutte le residue possibilità prima di questa decisione che impoverisce prima di tutto le donne, ma anche l’intera collettività. Le dimissioni non sono una questione privata.

In caso di maltempo l’iniziativa verrà rinviata.

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