"Li flama de San Lorenz", tradizione viva
Il 9 agosto i falò notturni di San Lorenzo, uno in particolare sul balcone naturale di Tadé.
Bruciano i covoni sui versanti di Oga, ridente frazione, contaminata nelle credenze e tradizioni che si sono mantenute qui più che altrove, la cui persistenza, come le fiamme di Tadè, è un fatto identitario potente fra gli abitanti, culto vivissimo in tutti gli strati sociali. Il 9 agosto, ecco i falò notturni di San Lorenzo, in dialetto, "li flama de San Lorenz", uno in particolare il più grande, sul balcone naturale di Tadé a 1900 metri sulle pendici del monte San Colombano.
Il lavoro
Da sempre gli abitanti si impegnano nella raccolta di cataste di legna, poi bruciate in un colpo solo; si evoca il martirio di San Lorenzo, patrono del paese, che venne bruciato vivo su una graticola, mentre secondo i Pagani, si concludeva il raccolto delle messi, rito di rigenerazione della natura dopo un ciclo vegetativo. E’ la gioventù in prima linea in questa festa impegnata a realizzare e accendere i falò a quota più elevata; questo responsabilizzarsi fa parte della tradizione ogolina a rappresentare l’avvicinarsi all’età adulta. Oga in festa, tra passato e presente.