fiducia nel futuro

L'Ospedale Morelli cambia mood: "La salute non è mai un costo ma un investimento”

A Bormio l'incontro pubblico con il professor Mario Melazzini, nuovo general manager del Morelli.

L'Ospedale Morelli cambia mood: "La salute non è mai un costo ma un investimento”
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“La salute non è mai un costo ma un investimento”.

Il professor Mario Melazzini, nuovo general manager del Morelli - grande protagonista dell’incontro svoltosi mercoledì sera a Bormio Terme  - ha subito fatto capire che la sanità in Alta Valle ha cambiato mood.

È stata una serata costruttiva, chiara, affrontata con tanta passione e sano realismo quella promossa dai sindaci di Bormio (Silvia Cavazzi), Sondalo (Ilaria Feraldini), Livigno (Remo Galli), Valdidentro (Massimiliano Trabucchi), Valdisotto (Alessandro Pedrini) e Valfurva (Angelo Cacciotto) in una sala gremita di cittadini (oltre 250) e seguita in diretta Facebook da quasi 500 persone

Specificità particolare

“Sono qui per due motivi: uno professionale e il secondo per il legame che ho con la Valtellina, dove, dopo 40 anni di professione medica, voglio restituire qualcosa alla mia terra. Fin da quando ero in Regione Lombardia ho sempre considerato la sanità di montagna una specificità particolare - ha continuato Melazzini -.

La storia del Morelli è molto importante per la sanità lombarda e italiana ed ha ancora tutte le caratteristiche che possano essere riportate all’attenzione al di fuori della Valtellina. L’urgenza adesso è quella di garantire le risposte che questo territorio merita.

Mi sono fatto un’idea precisa dopo aver incontrato i sindaci, i dirigenti della Asst e la Regione.

Poi ho voluto fare un tour nei reparti e conoscere quelle persone che tutti i giorni danno le risposte e garantiscono i servizi. E infine ho incontrato i responsabili, i tecnici e gli amministrativi per una presentazione reciproca.

Mi sono posto in maniera utile e umile e sono convinto che possiamo fare un buon lavoro”.

Guardare al futuro con realismo

Bando al pessimismo dunque. Melazzini volta pagina e guarda al futuro con realismo

“Non dobbiamo vivere di foto ingiallite e di ricordi, ma dobbiamo guardare avanti, al futuro.

La percezione è che abbiamo un ospedale che può dare risposte e le sta dando. C’è la fatica della programmazione, del turnover del personale, frutto di un errore di programmazione nazionale, ma sono certo che i professionisti vanno se in quel luogo li c’è un progetto di sviluppo e si può ipotizzare un percorso di carriera. È diffusa l’idea che il Morelli possa chiudere, ma non rappresenta la realtà: nella mia vita professionale non ho mai accettato di spegnere qualcosa!”

Nessuno ha la bacchetta magica ma si percepisce chiaramente la voglia di Melazzini di affrontare con passione ed entusiasmo questa nuova sfida, di lavorare con impegno.

“Disponiamo di 285 posti letto, la domanda c’è ma bisogna fare i conti con le risorse umane di cui disponiamo. Ho trovato una vivacità del personale e sono rimasto colpito dal sorriso di tanti dipendenti: è stata una bellezza. Sondalo è una cittadella della salute.

Il mio lavoro è quello di impostare un’organizzazione, una programmazione precisa, di migliorare ed efficientare la struttura sanitaria. Ma sono fiducioso. Sono molto esigente con me stesso, ma lo devono essere anche tutti i collaboratori.

I lamenti sono accettati solo se c’è una soluzione a quel lamento”.

Insomma è il tempo di passare dalle polemiche ai fatti, di rimboccarsi le maniche, di lavorare insieme. Abbiamo bravi professionisti che devono avere gli strumenti per operare tranquillamente e valutare come efficientare il Morelli. Le risorse non mancano. Abbiamo lo stanziamento di Regione Lombardia, i fondi del PNRR e spero di indirizzare alcuni investimenti”.

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