Lovero non dimentica il suo don Fiore
Partecipato ricordo con la messa celebrata dal cardinale Coccopalmerio e l’intitolazione di una vita allo storico prete.
E’ stata una cerimonia molto sentita quella di giovedì pomeriggio a Lovero, un momento di comunità in cui è stata intitolata una via a don Fiormaria D’Abbondio, colonnello degli Alpini, cappellano militare, parroco di Lovero per anni. La cerimonia ha avuto inizio con la messa celebrata dal cardinale Francesco Coccopalmerio nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, poi il corteo con tante Penne nere giunte da tutta la Valle, autorità amministrative, semplici cittadini e i fratelli di don Fiore, ha raggiunto la via oggetto dell’intitolazione. Qui le foto di rito in attesa dell’arrivo del prefetto di Sondrio Roberto Bolognesi; dopo i discorsi, con qualche momento di grande emozione, il rinfresco presso la Casa della comunità.
Discorso
Ecco le parole del sindaco del paese, che ha fortemente voluto questa cerimonia, Annamaria Saligari. "Desidero porgere il mio più cordiale saluto a voi tutti e un vivo ringraziamento agli Alpini e ai colleghi amministratori che hanno contribuito a fare in modo che il nostro paese potesse ricordare, nel modo più alto e degno, un suo parroco che ha dedicato la sua vita, attraverso il servizio pastorale e mediante il suo impegno militare e sociale a onorare le sue origini, portando nel cuore la saggezza e la grandezza delle sue amate montagne, mantenendo l’animo semplice e genuino della gente di montagna. È con sincera emozione che mi accingo a porgere il benvenuto dell’amministrazione comunale, il mio personale e quello dell’intera comunità di Lovero che rappresento, a tutte le autorità presenti: civili, militari e religiose, con le quali sono onorata di poter condividere un momento così solenne per il nostro paese. Ringrazio caramente sua eminenza il cardinale Francesco Coccopalmerio, amico fraterno di don Fiore che ha accettato il nostro invito a celebrare la Santa Messa in suo ricordo, lo ringrazio per le sue parole ricche di umanità e di profondo affetto che hanno saputo toccare le corde del cuore di ciascuno di noi. Ringrazio profondamente sua eccellenza il prefetto di Sondrio Roberto Bolognesi, che, ci ha onorato con la sua presenza dimostrando, ancora una volta, la sua vicinanza e il rispetto della nostra comunità. Ringrazio i colleghi sindaci, il sindaco di Tovo S. Agata Giambattista Pruneri, il sindaco di Vervio Enzo Quadrio, il vicesindaco di Sernio Eugenio Rinaldi, amici sinceri che sono felice di avere qui oggi e con i quali condivido molti percorsi amministrativi".
Gli Alpini
"Ringrazio tutti gli Alpini presenti a partire dal colonnello Gioacchino Gambetta che ha reso onore all’amico don Fiore portando il Labaro della Sezione Valtellinese, il capogruppo di Lovero, Riccardo Cimetti, che insieme ai suoi Alpini ci ha supportato nell’organizzazione di questa giornata, il capogruppo di Tirano, Claudio Cometti, il capogruppo di Bianzone, Mario Rumo, il capogruppo di Mazzo di Valtellina Francesco Franzini e il capogruppo di Grosio, Giambattista Cecini, tutti i gagliardetti e tutti gli Alpini presenti, orgoglio del nostro Paese, che con sincero affetto son qui ad onorare il ricordo di don Fiore, li ringrazio per l’emozione viva che hanno saputo donarci durante il composto corteo al suono della tanto da lui amata “33”! Ringrazio l’arciprete don Giovanni Villa che ha diretto tutto egregiamente rimanendo in disparte ma ha saputo commuoverci intonando “Signore delle cime” al termine della celebrazione. Da ultimo un ringraziamento particolarmente sentito alla famiglia di don Fiore, ai fratelli Alfredo e Dionigi con le loro famiglie, alla cara cognata Adele, ai suoi nipoti e a tutti voi che avete voluto essere qui oggi con noi a condividere un momento particolarmente significativo per la nostra comunità. Un ringraziamento affettuoso ai bimbi che sono qui e che, sono certa, regaleranno a don Fiore un sorriso".
Il ricordo
Poi il ricordo di don Fiore: "Impossibile non commuoversi ricordando il nostro amato don Fiore ma, per quanto consapevole che il giusto tributo che stiamo offrendo alla sua memoria non cancellerà quel profondo senso di vuoto che nasce in noi dalla consapevolezza che dal giorno della sua scomparsa la nostra comunità ha perso un grande uomo, proprio per tenere vivo il suo ricordo, mi piace pensare a lui come a un chicco di grano che anche quando muore produce molto frutto. Affinché i suoi insegnamenti possano continuare a germogliare anche nelle generazioni future, abbiamo pensato, come amministrazione comunale, di intitolare a lui questa strada. Siamo grati a sua eccellenza il prefetto che ha per noi perorato la causa presso la Società Storica Lombarda di Milano, che ha consentito, l’intitolazione della via a don Fiore nonostante non fossero ancora trascorsi dieci anni dalla sua morte. Questa è la strada che delimita la nuova zona di espansione di Lovero e il nostro auspicio è che possano insediarsi qui nuove famiglie. La prima nuova giovane famiglia che si è trasferita su questa via è qui con noi oggi pomeriggio e questo ci rende fiduciosi possa essere la prima di tante". Poi c’è stato il sentito racconto della biografia di don Fiore, nato a Lovero nel 1940 e morto a Lovero nel 2013, uomo di carità e di grande umanità, partecipato e commosso da parte di tutti i presenti.