Lupo in Valtellina: "Censire la presenza del lupo per tutelare la zootecnia lombarda."
La proposta del consigliere Regionale Pedrazzi rivolta all’Assessore all’Ambiente di Regione Lombardia Cattaneo.
“Necessario censirne l’effettiva presenza per intervenire a tutela della zootecnia rurale lombarda” Le parole Il consigliere regionale della Valmalenco Simona Pedrazzi.
Segnalazioni anche in Valtellina
Ottenere un’informazione puntuale dell’andamento delle segnalazioni di razzie predatorie attribuibili al lupo, correlata all’entità effettiva dei risarcimenti liquidati fino ad oggi in Regione Lombardia, per valutare, di conseguenza, eventuali maggiori stanziamenti di risorse a risarcimento dei danni provocati da questo predatore. È questo l’oggetto dell’interrogazione firmata dal consigliere regionale Simona Pedrazzi e rivolta all’Assessore all’Ambiente di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, che dovrà fornire entro 20 giorni una risposta scritta.
“Da anni infatti - spiega Simona Pedrazzi - grazie anche a specifici progetti pilota
Se da un lato, - prosegue il consigliere della Lega- il lupo è una specie protetta da stringenti normative comunitarie e nazionali, contraddistinta dall’indubbio fascino naturalistico e considerata una risorsa per là biodiversità, dall’altro va a contrapporsi con le esigenze degli allevatori di montagna, rappresentando per loro solo un problema che mina la sostenibilità di un’attività che si è affermata nel corso di secoli nelle vallate alpine lombarde.
Conservare la specie e tutelare gli allevamenti
Attualmente però, mancando dati precisi sulla reale consistenza della specie, risulta assai difficile elaborare un approccio scientifico, e non ideologico, rivolto a tutti i livelli istituzionali, finalizzato all’avvio di una corretta gestione del lupo. Gestione, che deve essere improntata alla conservazione della specie, ma al tempo stesso alla tutela degli allevamenti tradizionali.
Basti pensare che ISPRA, organo tecnico del Ministero per la Transizione Ecologica, lo scorso mese di marzo ha concluso la prima indagine finalizzata a stimare la consistenza del lupo nella penisola italiana per il 2021, di cui però non abbiamo ancora i risultati. Va constatato, inoltre, che altri Paesi a noi confinanti appartenenti all’Unione Europea, già da diversi anni, hanno maturato una maggiore esperienza ed avviato politiche per garantire la protezione dei grandi carnivori selvatici e la convivenza con l’uomo e le sue attività”.
“Per questi motivi, tramite la mia interrogazione, chiedo all’Assessore regionale
Un primo importante passo - conclude Pedrazzi - per avviare anche una fattiva collaborazione con le altre Regioni o Provincie Autonome coinvolte dalla delicata e dibattuta questione legata all’evoluzione della presenza di questo predatore”.