Momento molto difficile per la scuola valtellinese e valchiavennasca
Grande preoccpazione espressa dalla CGIL.
Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso rispetto all’inchiesta sul provveditore Fabio Molinari, Dirigente dell’ufficio scolastico di Sondrio, la FLC Cgil di Sondrio manifesta molta preoccupazione per la comunità scolastica del proprio territorio; il timore infatti è che la comunità educante venga lasciata in balia delle difficoltà connesse a questa fase di avvio dell’anno scolastico, la cui macchina organizzativa deve ancora finire di ultimare le operazioni al fine di poter affrontare in modo adeguato l’anno appena iniziato.
Serve un reggente il prima possibile
Dal sindacato spiegano:
A pagarne le spese potrebbero essere sia tutti coloro che a vario titolo operano all’interno della scuola ma, soprattutto, i bambini, gli studenti e le loro famiglie. La FLC Cgil chiede a gran voce che l’ufficio scolastico regionale nomini un reggente il prima possibile: la presenza di un funzionario di vertice sul territorio è assolutamente necessaria per rappresentare le necessità e specificità che caratterizzano la nostra provincia, pur essendo consapevoli che a sua volta l’USR Lombardia sta vivendo un momento critico in quanto diretto da un reggente.
Purtroppo, per l’ennesima volta, il tema della scuola e in particolar modo quello del miglioramento dell’offerta formativa provinciale viene affrontato da parte delle istituzioni locali in modo superficiale e affrettato e soprattutto senza il coinvolgimento di tutte le parti sociali.
Basti pensare all’operazione dell’unione dei due Istituti Comprensivi di Morbegno, lo “Spini Vanoni” e l’IC “2 Damiani”. Riteniamo che la razionalizzazione delle risorse scolastiche del nostro territorio sia un’operazione importante e delicata e che, proprio per questo, vada condivisa con tutte le OO.SS., inserita però in un più ampio ragionamento, complessivo, che vada ad analizzare l’offerta formativa di tutto il territorio nella sua complessità. I dati sono innegabili, nei prossimi anni assisteremo a un calo demografico senza precedenti e quindi sarà inevitabile fare delle scelte, ma queste dovrebbero portare a una razionalizzazione e a un potenziamento dell’offerta formativa in provincia per i nostri alunni di tutti gli ordini di scuola e non a una mera occasione per operare risparmi.
Bisogna fare presto
E ribadiscono:
le decisioni devono essere prese in modo condiviso e più organico e rinnoviamo la richiesta di un incontro urgente al Presidente della provincia. La scuola forma le donne e gli uomini di domani pertanto merita rispetto, merita certezze, merita una pianificazione delle risorse accurata, merita fondi aggiuntivi, organici adeguati all’ampliamento dell’offerta formativa e del tempo scuola e da tali operazioni non devono prevalere scelte politiche volte al risparmio, a scapito della qualità dell’offerta formativa che ricadrebbe inevitabilmente su bambini e ragazzi, in una fase cruciale della loro vita dove a fare la differenza è proprio, in moltissimi casi, la qualità della formazione che viene loro offerta.
Le difficoltà sono molte e articolate su tutto il territorio provinciale. Segnaliamo ad esempio la difficile situazione del plesso di Rasura dove, nonostante il numero di iscritti fosse in linea con la normativa vigente, in fase di organico provinciale l’amministrazione scolastica non ha concesso le risorse necessarie per poter costituire una seconda pluriclasse. Risultato: nella sola classe attuale si sta determinando una situazione complessa da gestire, a partire dal personale dedicato; purtroppo, anche in questo caso, a rimetterci principalmente sono gli alunni ai quali, in una situazione come è quella attuale, il diritto allo studio rischia di non venire garantito come dovrebbe.
Proprio per i motivi sopra espressi ribadiamo la necessità della presenza, in tempi rapidi, di una figura di vertice in provincia, in modo da poter garantire il necessario funzionamento dell’ufficio scolastico provinciale.