Bormio

Ok al restauro conservativo di Palazzo de Simoni

Presentazione del progetto di fattibilità tecnico economica di un pezzo unico nelle Alpi, di proprietà del Comune, donato dalla nobildonna Lotti De Simoni.

Ok al restauro conservativo di Palazzo de Simoni
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Il consiglio comunale di martedì è iniziato in modo informale con la consegna di riconoscimenti a sei studenti appena maturati, con 100 e 100 e lode, Lucia Capitani, Matteo Pedranzini, Nicolò Ceinini, Letizia Pozzi, Vittoria Galli, Marianna Sosio. "Vi auguro di affrontare la vita come avete affrontato la maturità - ha detto l’assessore Emilia Pedranzini - la comunità ha bisogno di gente in gamba; una comunità sempre più piccolina, siamo sotto le 3900 unità; il nostro augurio è che conosciate il mondo, studiate, impariate, ma poi torniate qui, per aiutarci a costruire una Bormio più bella". Clou della serata, la presentazione del progetto di fattibilità tecnico economica per il restauro conservativo di Palazzo de Simoni del 1400, pezzo unico nelle Alpi, di proprietà del Comune. Donato dalla nobildonna Lotti De Simoni, più di 50 anni fa, su indicazione dell’associazione amici di Bormio, presieduta da Roberto Togni, che il sindaco ha ringraziato. Fu sede degli uffici comunali dal 1973 al 2009; resta all’ultimo piano l’ufficio tecnico edilizia privata, presto trasferito. L’assessore Paola Romerio Bonazzi si è spesa in prima linea. "Sottolineo l’importanza di mantenere le promesse della campagna elettorale; il palazzo necessita un restauro; intendiamo preservare il patrimonio culturale, migliorare spazi, esposizioni, con percorsi studiati per valorizzare le opere, garantendo accessibilità e spazi conviviali; rivalorizzeremo la torre, rendendola a vista e fruibile, faremo eventi per tutti. E’ importante per il turismo e l’economia valorizzare luoghi storici. Tanti i benefici: posti di lavoro, attrattività, anche di studenti. Tutto contribuirà a rafforzare l’identità del paese. Invito i cittadini a sostenere il progetto e a visitare il palazzo, simbolo del futuro della comunità, che vorrei diventasse la casa di tutti".

Progetto

Così l’architetto Giovanni Colturi. "Primo passo, avere, attraverso un rilievo di ultima generazione, la reale situazione della struttura; restituire ad essa una funzione unica, oggi disomogenea, di tipo museale, espositivo, culturale, ricreativo, individuando un percorso in cui accompagnare l’utente a conoscere anche la struttura. Un progetto complesso, interno ed esterno. Individuati otto ambiti di interventi, divisi in due lotti; il primo (il progetto esecutivo verrà approvato nel 2025) finanziato con fondi dei Comuni Confinanti per 2 milioni e 530 mila euro. Verranno studiati collegamenti verticali e tra i singoli spazi, con un occhio di riguardo al nucleo centrale: la torre, l’origine, elemento storicamente più antico, di prima del 1200, di cui oggi non si percepisce l’importanza nè la presenza, mentre invece tutto gira attorno ad essa. Al piano terra, sistemazione ingresso e posizionamento di biglietteria e punto vendita, un ascensore, con estensione di rampe e montacarichi ai piani, possibilità di accedere, ma solo con scale, al sottotetto, da cui godere di una visione dall’alto. Al primo piano, eliminazione del corpo aggiunto negli anni Settanta, ripristino e copertura della facciata; restauro di elementi di pregio architettonici, dipinti, affreschi, decorazioni. Sotto, recupero del magazzino, e realizzazione di bar aperto all’esterno; completa l’intervento il recupero del giardino, già fruibile dal 2025. Andrà fatta anche la parte impiantistica, che negli ultimi 30 anni ha subito sovrapposizioni. Nei prossimi mesi, indagini conoscitive per affinare il progetto, che dovrà essere autorizzato dalla Soprintendenza. Tutto nel rispetto delle norme di sicurezza e antincendio".

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