Olimpiadi invernali e territorio: a Bormio un incontro pubblico sulla “promessa infranta” della sostenibilità
L’appuntamento si inserisce in un percorso di riflessione che da tempo il Centro Culturale Oltre i Muri porta avanti intorno al tema delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e al loro impatto sul territorio valtellinese.

L’appuntamento si inserisce in un percorso di riflessione che da tempo il Centro Culturale Oltre i Muri porta avanti intorno al tema delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e al loro impatto sul territorio valtellinese.
“Non contro lo sport, ma contro un modello di gestione”
Nel comunicato diffuso dagli organizzatori si precisa che la critica non riguarda l’evento sportivo in sé, bensì il modello di gestione dei grandi eventi:
"Non siamo contrari alle Olimpiadi come evento sportivo, ma a quello che sono diventate, una gigantesca voragine di spesa pubblica, ad oggi oltre 5 miliardi di euro".
Secondo il Centro e i comitati locali, la rincorsa alla realizzazione di infrastrutture legate all’appuntamento olimpico ha portato a forzature normative, commissariamenti e procedure accelerate, senza riuscire a garantire la realizzazione delle opere promesse, come nel caso degli interventi al Trippi e alla Sassella lungo la SS38.
Opere incompiute e alternative possibili
La mancata conclusione dei lavori – sottolineano i promotori – rappresenta sì un fallimento, ma anche l’occasione per ripensare soluzioni ritenute “discutibili”:
"Ora che non c’è più la scusa dell’urgenza olimpica, si utilizzi questo tempo per superare progettazioni discutibili delle opere al Trippi e alla Sassella".
Viene ricordata, ad esempio, la possibilità di recuperare il lotto 7 della SS38, già presente nella pianificazione territoriale, in alternativa al contestato cavalcavia olimpico.
Il nodo della Piana dell’Alute
Al centro del dibattito resta la piana agricola dell’Alute, che secondo i comitati rischia di essere compromessa dalla realizzazione della cosiddetta “tangenzialina”:
"Un’opera sospesa per evitare di avere un cantiere aperto alle porte di Bormio durante le gare. Mai nessun Sindaco di Bormio si era spinto a realizzare una tangenziale nell’Alute, patrimonio paesaggistico, storico, turistico e ambientale di inestimabile valore".
Gli organizzatori chiedono al sindaco di Bormio Silvia Cavazzi di revocare gli atti già approvati e di comunicare a Regione Lombardia la volontà di non portare avanti l’intervento.
Un dibattito pubblico con voci diverse
Durante l’incontro di domenica interverranno:
- Luigi Casanova, presidente di Mountain Wilderness
- Luca Rota, blogger e scrittore
- Ludovica Canclini, del Comitato in difesa della Piana dell’Alute
- Barbara Baldini, del Comitato spontaneo No cavalcavia del Trippi
A introdurre i lavori sarà Angelo Costanzo, presidente del Centro Culturale Oltre i Muri.
Il confronto affronterà non solo la questione delle opere olimpiche, ma anche il futuro delle terre alte, il destino della Piana dell’Alute e le sfide legate alla crisi dell’industria della neve in un contesto di cambiamento climatico e sociale.