Ora sono mille le firme contro la tangenziale
Si è conclusa domenica 15 la raccolta dei nomi per la richiesta del referendum.
Si è conclusa domenica 15 gennaio, nell’atrio del supermercato Le Corti, sotto ampia visibilità, la raccolta firme per la richiesta d’indizione del referendum popolare, momento di partecipazione democratica, da parte di quei cittadini che chiedono di potersi pronunciare sull’opera che "andrà sicuramente a segnare la cittadina di Bormio", mettendo in votazione l’abrogazione o meno della delibera comunale che prevede la realizzazione da parte dell’amministrazione comunale guidata da Silvia Cavazzi, della tangenzialina sulla piana dell’Alute.
Numeri
Sono circa 1000 le firme certificate raccolte in un mese, in cinque situazioni attivate dal Comitato referendario Alute, e presso il Comune in orario lavorativo.
All’ultima chiamata c’è stata molta curiosità e attenzione, tante le persone presentatesi più volte a chiedere informazioni, e tante le firme di simpatizzanti non residenti, provenienti dalle valli, ma anche turisti da via, che non hanno un valore legale, ma di condivisione.
"Un’iniziativa di valore - dice il Comitato - un segnale forte; la popolazione di Bormio ha risposto oltre le nostre aspettative; l’obiettivo era ambizioso, sembrava importante, non solo accontentarsi delle circa 350 firme legalmente necessarie, ma raggiungere e superare il numero di 700; a tanto, infatti, ammontano le firme raccolte nel marzo 2022, in poco tempo e senza organizzazione, non validate, allora presentate all’amministrazione comunale e da questa non prese in considerazione, ma definite “carta straccia".
Ebbene: questo obiettivo è stato ampiamente superato. Tanta gente che non è riuscita ad essere presente all’ultima possibilità, ha dato il suo supporto e detto che verrà a votare.
Mille è un bel numero, tenuto conto che è la prima volta che la popolazione viene messa davanti a un’iniziativa del genere; partire col numero mille va ben oltre le aspettative".
La richiesta
E con fare provocatorio, il Comitato ritiene che "gli amministratori dovrebbero prendere seriamente in considerazione l’abbandono del progetto di asfaltare la nostra Alute, che comporterà l’inevitabile futura cementificazione: rinunciate al progetto tangenzialina prima di giungere al referendum".