Ospedale Morelli: sono tante ancora le questioni aperte
I sindaci dell'Alta Valle hanno scritto all'Assessore Letizia Moratti spiegando quali sono le necessità che presenta il nostro territorio dopo il ripristino delle alte specialità presso l'Ospedale di Sondalo.
Questo consente all’Ospedale Morelli, seppur parzialmente, di riprendere le sue funzionalità rispondendo così alle esigenze del nostro territorio in un momento di grande affluenza turistica (come testimonia la pressoché totale saturazione dei posti letto di neurochirurgia, di cui la gran parte per traumi, dopo un solo week end).
Si legge in una lettera aperta indirizzata agli assessori lombardi, Letizia Moratti e Massimo Sertori, firmata dai sindaci Ilaria Peraldini ( Sondalo), Alessandro Pedrini (Valdisotto), Roberto Volpato (Bormio), Angelo Cacciotto (Valfurva), Massimiliano Trabucchi (Valdidentro) e Damiano Bormolini (Livigno)
Tante questioni aperte
Tuttavia, secondo i sindaci, per garantire al territorio un’offerta sanitaria adeguata anche nel lungo periodo, molte sono le questioni che rimangono ancora da definire.
Covid
In primo luogo, la necessità di garantire i servizi nell’eventualità di una recrudescenza epidemica che potrebbe far tornare il Morelli in una condizione di promiscuità e paralizzare ancora la normale attività.
In concreto, pertanto, la predisposizione del VI Padiglione come struttura per malattie infettive, richiesta già a suo tempo fatta al Suo predecessore, che valorizzerebbe il Morelli per la vocazione che Lei ha già annunciato, e cioè quale punto di riferimento per centro di malattie infettive e garantirebbe al contempo, come sopra citato, la piena funzionalità della struttura per le specialità esistenti.
Emergenza/Urgenza
Un ulteriore aspetto che vogliamo sottoporre alla Sua attenzione è quello relativo all’emergenza/urgenza: la delibera sopracitata ha collocato al Morelli il Centro Trauma di Zona con neurochirurgia, senza contemplare le funzioni svolte da tale presidio, in epoca ante-covid, come Dea di II livello, unico in Valtellina proprio perché il presidio di Sondalo è sempre stato considerato a tutti gli effetti un anello importante della rete ospedaliera e di e/u regionale in quanto dotato di tutte le specialità, salvo la cardiochirurgia. Oggi, purtroppo, la situazione non consente di definire Dea di II livello nessuno dei due maggiori presidi della Provincia di Sondrio e la nostra preoccupazione è che traumi di un certo rilievo vengano trasferiti fuori provincia, come accaduto nel periodo covid con conseguenti gravi disagi per tutti gli abitanti della Provincia. Crediamo infatti, pur conoscendo la drammatica situazione relativa alla carenza di personale medico, che il sistema di e/u costituisca un tassello fondamentale della sanità di montagna, perlopiù in territori molto estesi e articolati, dalle enormi criticità metereologiche e viabilistiche e con importanti flussi turistici.
Necessità
Inoltre, l’esigenza di salvaguardare l’Unità Spinale Unipolare (unica in Lombardia, oltre a quella presente all’Ospedale Niguarda) e con essa le alte specialità e le attività chirurgiche connotate come centri di eccellenza lombarda necessita, a nostro avviso, di prevedere, come in passato, almeno 2 posti di unità coronarica da ricollocare nel reparto di rianimazione, oltre alla presenza del cardiologo h 24, così da garantire massima sicurezza per ogni situazione. Infine, vogliamo esprimere un sincero apprezzamento per le linee di sviluppo della Legge Regionale n. 23/2015 e in particolare per le integrazioni che riguardano la sanità di montagna. Le comunichiamo sin da ora che, al riguardo, porteremo un contributo tecnico scientifico per la valorizzazione dell’ospedale Morelli che abbiamo redatto con la partecipazione di un gruppo di esperti in materia, coordinati dal Prof. Marco Vitale e con la consulenza del Prof. Francesco Florian.