Partito il restauro dell’Ancona seicentesca
Per il Santuario della Beata Vergine un interessante capitolo di spesa destinato al settore Belle Arti.
L’Ancona seicentesca di Pietro Antonio Ramus sarà restaurata. Venerdì 14 luglio sono iniziati i lavori. Il ministero della Cultura in adozione alla programmazione triennale dei lavori pubblici 2023-2025 e del programma annuale 2023 ha scelto di stanziare per il Santuario della Beata Vergine di Grosotto un interessante capitolo di spesa destinato al settore Belle Arti e Paesaggio nazionale. Si tratta di un corposo intervento sviluppato su due anni, 2023-2024, che vedrà l’Ancona monumentale oggetto di un accurato restauro conservativo sotto l’egida del Ministero per riportarla agli antichi splendori del 1680, anno di conclusione del lungo lavoro dello scultore camuno di origini trentine Pietro Antonio Ramus iniziato secondo le cronache nel 1673. L’opera fu concepita come grande "macchina altaristica" che, nelle intenzioni del rettore e dei Canepari del tempo, andasse a sostituire la vetusta Ancona quattrocentesca di allora. La scultura lignea alta 15 metri e larga 8 all’interno contiene una tela (del Piatti) di grandi dimensioni che veniva calata nelle grandi occasioni (da qui il termine macchina altaristica). La raffigurazione lignea incentrata sulla figura di Maria e sulla sua incoronazione rende questo capolavoro una delle più alte espressioni del Barocco in Italia.
Bottega Gritti
I lavori dell’accurato restauro saranno effettuati da Bottega Gritti di Bergamo, una delle più importanti ditte di restauro ligneo italiane, loro è il recente restauro del coro di Lorenzo Lotto della Basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo (città della cultura quest’anno insieme a Brescia). Venerdì 14 luglio sono iniziati quindi i lavori di allestimento del cantiere che per la sua complessità ha necessitato di appositi ponteggi installati dalla ditta Edilpiemme di Grosio. Grande la soddisfazione per l’avvio delle operazioni di don Andrea Cusini rettore del Santuario e parroco di Grosotto e dei Fabbricieri della Beata Vergine delle Grazie. "Per la sua costruzione, i particolari, le dorature, la storia e tanto altro ancora il manufatto è un patrimonio di altissimo valore delle nostre comunità ma anche nazionale e non a caso il ministero della Cultura a seguito della segnalazione della Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio di Milano nella figura della dottoressa Ilaria Bruno e della restauratrice Sonia Segimiro, che vogliamo ringraziare, ha ritenuto di stanziare la cospicua cifra di 190.000,00 euro (in due anni). Siamo naturalmente in contatto con la Soprintendenza e don Andrea Straffi responsabile dell’ufficio dell’Arte Sacra della Diocesi di Como per predisporre nel migliore dei modi tutto quanto necessario allo svolgimento delle operazioni complesse che vedranno l’altare maggiore del nostro Santuario cantierato per i prossimi 2 anni. Per illustrare l’operazione e le attività collaterali, organizzeremo a Grosotto un momento pubblico di studio dedicato all’avvenimento presumibilmente nel mese di settembre. Sabato, invece, durante la messa prefestiva delle 18 in Santuario ci sarà la benedizione del cantiere".