Primi risultati della gestione del cinghiale in provincia di Sondrio

264 abbattimenti nel corso del 2015, contro i 236 del 2016

Primi risultati della gestione del cinghiale in provincia di Sondrio
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I dati della Provincia

La gestione del cinghiale in provincia di Sondrio

In provincia, la gestione del cinghiale, è sempre avvenuta considerando tale specie come “specie invasiva” e non come “specie cacciabile”. Tale scelta è stata fatta considerando sempre i notevoli danni economici ed ambientali che tale specie avrebbe potuto causare al territorio. La presenza sul territorio deriva da immissioni illegali e finalità venatorie, mentre solo in minima parte deriva da spostamenti dalle province limitrofe. Pertanto si è sempre intervenuti con il controllo selettivo, avvalendosi del Corpo di Polizia Provinciale.

Le analisi

Con delibera del Consiglio e a seguito del parere favorevole espresso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la Provincia ha adottato un piano che ha permesso di ottenere ottimi risultati dal punto di vista del contenimento e della riduzione del suide. Contrariamente, l’esperienza di molti altri territori anche limitrofi alla nostra provincia, che hanno optato per la gestione venatoria di tale specie ha determinato un incremento della sua presenza.

I dati

I dati parlano chiaro: dal 2015 ad oggi i cinghiali sono diminuiti. Lo dimostra il numero degli abbattimenti che, a parità di intervento sul territorio, è stato pari a 264 cinghiali nel corso del 2015, contro i 236 del 2016, con un calo quindi di oltre il 10%. Se guardiamo i dati dei primi semestri degli ultimi tre anni, nel primo semestre 2015 sono stati abbattuti 185 capi, nel primo semestre 2016 n° 170 capi (-8%) e nel corso del primo semestre 2017 solo 148 cinghiali, quindi con un calo del 20% rispetto ad appena due anni prima. I dati degli abbattimenti trovano un significativo riscontro anche nei dati dei danni alle colture agricole denunciati ed accertati.

 

 

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