Bormio

Psichiatri da tutta Italia a confronto dopo il covid sul percorso versa la nuova normalità

Dal 16 al 19 settembre hanno tenuto il loro congresso ibrido.

Psichiatri da tutta Italia a confronto dopo il covid sul percorso versa la nuova normalità
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Come curare, e per quanto? Un percorso verso la nuova normalità. Si sono interrogati tanti psichiatri che, sotto la guida di Claudio Mencacci, Emi Bondi e Massimo Rabboni, dal 16 al 19 settembre hanno tenuto il loro congresso ibrido, dopo lo stop del 2020, sotto l’impeccabile segreteria organizzativa dell’agenzia Monte Reit della Magnifica Terra, presso la nuova biblioteca dell’Istituto di istruzione Caterina Alberti di Bormio, messa gentilmente a disposizione dal dirigente scolastico Bruno Spechenhauser. Curare nel senso di servizi adeguati e soprattutto di ricerca del benessere; da queste premesse, due gli ambiti speciali di riflessione che sono stati imposti ai medici dalla pandemia covid 19.

Gli ambiti

Il primo riguarda il tempo della cura, non solo rispetto alla durata ma anche alle fasi; un tempo diventato indefinito, ora lento, ora concitato, ora illeggibile, che impone continui riadeguamenti di aspettative, tanto a chi cura quanto a chi viene curato. Il secondo è attinente alla definizione degli obiettivi, sullo stesso crinale che sempre dobbiamo percorrere tra il principio di beneficialità e quello di autonomia. Così i medici. "Il virus si colloca come un macigno a ricordarci brutalmente che l’essere fisicamente in vita nostro e del paziente, è precondizione di ogni possibilità di operare; per questo abbiamo studiato il background della cura, dei farmaci che lo sostanziano, della durata e dell’intensità del rapporto terapeutico e della presa in carico dei suoi obiettivi, comunque sempre tesi verso un ritorno possibile della piena autonomia".

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