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Quale futuro per i problemi sociali e sanitari della provincia di Sondrio? L’allarme di Cgil, Cisl e Uil

Le criticità evidenziate da Cgil, Cisl e Uil, dalle emergenze abitative alle carenze del sistema socio-sanitario, richiedono un impegno congiunto di istituzioni, politica, organizzazioni sindacali e tutti gli attori del territorio.

Quale futuro per i problemi sociali e sanitari della provincia di Sondrio? L’allarme di Cgil, Cisl e Uil
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Nel corso degli incontri avviati nell’autunno scorso con gli Uffici di Piano per la stesura dei Piani di Zona 2025-2027 e durante il recente confronto con Asst Valtellina e Alto Lario sul Piano di Sviluppo del Polo Territoriale (PPT), Cgil, Cisl e Uil della provincia di Sondrio, insieme alle categorie dei pensionati e del pubblico impiego, hanno individuato due priorità su cui intervenire urgentemente: le politiche abitative e l’integrazione socio-sanitaria.

La questione abitativa: un’emergenza per lavoratori e residenti

Il problema della casa, sottolineano i sindacati, si è aggravato a tal punto da non coinvolgere più solo le persone in condizioni di fragilità economica, ma anche lavoratori e lavoratrici con reddito che non riescono a trovare un alloggio a causa della crescente destinazione delle abitazioni a uso turistico.

Per affrontare questa emergenza, è necessario il coinvolgimento di diversi attori: organizzazioni sindacali, associazioni datoriali, il terzo settore e l’Agenzia di riferimento per la residenzialità pubblica. Tuttavia, un ruolo cruciale spetta alla politica. “La provincia di Sondrio, con un calo demografico costante e un tasso di invecchiamento superiore alla media regionale, deve attrarre lavoratori e lavoratrici, garantendo loro la possibilità di trovare un alloggio,” dichiarano i sindacati.

A tal proposito, propongono l’istituzione di un’“Agenzia per la casa” a livello provinciale, in grado di gestire con professionalità e in rete le problematiche legate alla residenzialità. Una misura che si configura come prioritaria per garantire un futuro sostenibile al territorio.

Integrazione socio-sanitaria: un’urgenza non più rimandabile
Ancora più pressante appare il tema dell’integrazione socio-sanitaria, che riguarda aspetti fondamentali come la sanità territoriale, le dimissioni protette, l’assistenza domiciliare per le persone fragili, i progetti per la disabilità e l’autonomia e il funzionamento delle Case di Comunità con i Punti Unici di Accesso (PUA).

“Le carenze di personale sanitario, tecnico e sociosanitario, unite alle liste d’attesa sempre più lunghe, stanno spingendo chi può permetterselo verso il settore privato, mentre chi non ha risorse economiche è costretto a rinunciare alle cure,” denunciano i sindacati.

Durante l’incontro di dicembre con la direzione sociosanitaria di Asst Valtellina e Alto Lario, è stato presentato un ambizioso Piano di Sviluppo del Polo Territoriale. Il progetto punta su aspetti cruciali come il disagio psicologico, la telemedicina, la teleassistenza e le dimissioni protette. Tuttavia, l’efficacia di queste iniziative dipenderà dalla capacità di formare e reperire il personale necessario. “Senza un impegno serio e concreto in questa direzione, i progetti rischiano di rimanere solo sulla carta,” avvertono Cgil, Cisl e Uil.

Incertezza politica e continuità strategica

A complicare ulteriormente il quadro, i sindacati esprimono preoccupazione per i repentini cambi alla guida di Asst Valtellina e Alto Lario e di Ats Montagna da parte di Regione Lombardia, avvenuti a distanza di un solo anno dalle precedenti nomine. Questi avvicendamenti, definiti “calati dall’alto”, rischiano di compromettere la continuità strategica e operativa delle direzioni, che necessitano di tempo per sviluppare e attuare azioni programmatiche di medio e lungo periodo.

“Le croniche carenze di personale e i bisogni urgenti del territorio richiedono una visione strategica e una conoscenza approfondita delle peculiarità locali, elementi che non possono essere garantiti da una gestione instabile,” concludono i sindacati, ribadendo il proprio impegno nel monitorare l’attuazione dei progetti e nel rappresentare le istanze di lavoratori, pensionati e cittadini.

Una sfida per il futuro
La provincia di Sondrio si trova di fronte a sfide complesse ma non impossibili da affrontare, a patto che tutte le parti coinvolte lavorino in sinergia e con una visione a lungo termine. Le proposte avanzate da Cgil, Cisl e Uil rappresentano un punto di partenza per rispondere alle emergenze e costruire un futuro più equo e sostenibile per la comunità.

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