Riserva di Pian Gembro? Ma quale bellezza, è una foresta senza alcuna cura
I proprietari lamentano sempre più turismo mordi e fuggi e mancanza di servizi primari.

"La Riserva Naturale Pian di Gembro è un incanto: natura incontaminata, specchi d’acqua, boschi e un silenzio che rigenera l’anima. Lasciati meravigliare da questa bellezza sconfinata". Un bello spot per i social targati Valtellina, il problema è che sono tutte storielle e nessuno lo dice. Chi conosce bene la realtà di Pian Gembro, in Comune di Villa di Tirano ma sfruttata turisticamente da Aprica, che ne fa un suo vanto, è solo meta di un turismo mordi e fuggi, che cammina in tondo attraverso l’anello della torbiera spesso lasciando ricordi incivili e del tutto spiacevoli. Il bosco avanza inesorabile perchè non viene curato da anni. Sono più le baite abbandonate di quelle vissute. In inverno tutte le case della parte alta, quella rivolta verso Aprica, sono irraggiungibili dai loro legittimi padroni perchè la strada non viene pulita a causa della pista da fondo, sempre meno utilizzata per la mancanza di neve. La zona del lago ormai non è altro che una palude addirittura pericolosa, proprio laddove probabilmente i nostri vicini engadinesi avrebbero creato una vera oasi naturale da godere in modo sostenibile con famiglie e bambini. Qui, se qualcuno tenta di fare il bagno, rischia minimo di non rivedere la luce del sole. Per far credere alle "allodole" che esista una specie di riserva naturale è stata sì creata una struttura attrezzata, costruita qualche passerella per visitare la torbiera, soprattutto messi dei vincoli al passaggio delle auto che ottengono il solo effetto di fare infuriare i proprietari delle case che devono raggiungere con i propri mezzi le abitazioni. Resistono i ristori, null’altro. Il bosco è impraticabile a forza di non essere tagliato e lasciato andare a sè stesso, i prati abbandonati a meno che non ci sia l’ovvio intervento diretto dei privati.
Oasi...
E questa sarebbe l’oasi di cui andare tanto fieri? Come direbbe Totò, "ma mi faccia il piacere!". Andate in Engadina (Lej Marsch), per dire un posto vicino, a vedere come sono tenute le vere oasi naturali e quanto i proprietari delle case che vi insistono vengono trattati non come criminali ma come veri e propri controllori e stimati tenutari di quel meraviglioso territorio. Aprica negli anni ne ha fatto il suo polmone verde perchè di fatto in paese di polmoni verdi non ne ha più, visto che da anni tutto è cementificato. Il problema è che Pian Gembro non è Aprica, e la Riserva impone solo una serie di assurdi vincoli che fanno sì che il territorio venga sempre meno manutenuto. Non parliamo del fatto che almeno per grandissima parte, non è servito per nulla dai servizi primari, l’acqua o la fognatura. Abitazioni in tanti casi ancora prive del promesso servizio idrico, mentre la spazzatura non viene ritirata. Cose per cui i proprietari si battono da anni, senza ottenere nulla. Quindi, evitiamo almeno pubblicità fasulla, e mettiamoci a lavorare, insieme ai proprietari della zona, per far sì che questo ultimo posto naturale del territorio diventi realmente un’oasi seria e vivibile. Chi dovrebbe sedersi attorno a un tavolo per cercare di farlo: la Cm, riferimento della Riserva, privati, Comuni di Villa e Aprica. Lo facciano, è ora.