Rivoluzione in vista per il Centro Visitatori del Parco
Con la gestione diretta dell’amministrazione comunale diventerà un vero polo culturale e turistico.
Un futuro nuovo per il Centro Visitatori del Parco Nazionale dello Stelvio sito a Sant’Antonio, grande struttura su tre piani, che ha permesso, grazie d una convezione di oltre 25 anni tra Comune e Parco, di offrire al pubblico una visione degli aspetti naturali e umani dell’area protetta, suddivisi in tre temi: fauna, paesaggio e flora, strutture antropiche, sviluppati su pannelli informativi, reperti e postazioni multimediali, che hanno approfondito le singole tematiche e l’esplorazione/navigazione, così che l’utente potesse rendersi conto della ricchezza di interazioni tra tutte le componenti, naturali e umane all’interno del Parco. Spazio particolare per il gipeto, il Teatro multimediale Le quattro stagioni del Parco, e I Sentieri dello Stelvio in Virtual Reality. Cosa è cambiato? Il Comune non ha rinnovato la convenzione scaduta da due anni.
Sindaco
Il sindaco Luca Bellotti. "Anche nel programma elettorale, inserimmo la volontà di rilanciare questo centro dal punto di vista di vista turistico, scientifico e culturale; si pensava che il Parco potesse farlo autonomamente con la nostra collaborazione ma non siamo riusciti a trovare una sintesi, per cui abbiamo chiesto e ottenuto un finanziamento dai Comuni Confinanti per la completa rivisitazione dello stabile di 500 mila euro, cui se ne aggiungeranno altrettanti dal Parco ricevuti dal Ministero per investimenti di efficientamento energetico degli stabili". Sulla partita la parola sarà in capo al Comune; infatti, la gestione è passata all’ente per la parte espositiva; il Parco rimane con contratto d’affitto dei locali officina e deposito. "Abbiamo coinvolto la società Multiservizi Alta Valle, e iniziato interlocuzioni, anche per formulare il bando, insieme al ricercatore del parco Stefano Morosini, con cui individuare il gestore della ristrutturazione architettonica e tecnologica e creare un hub nuovo; ci teniamo molto, nel giro di un anno, potrebbe diventare un centro culturale, un’attrattiva turistica".
Contenuti
"I contenuti saranno precipuamente digitali, attrattivi: dalle nozioni scientifiche, archeologiche, glaciologiche, a quel qualcosa che legherà di più il territorio, anche del comprensorio; vorremo diventasse un fiore all’occhiello in Alta Valle". Continua Bellotti. "Il Comune seguirà il rilancio di una struttura, in questi anni non sfruttata nelle sue possibilità. Ai tempi, c’erano le vecchie scuole che il Parco ristrutturò, in cambio della gestione, per farvi gli uffici centrali, cosa che non avvenne. Quando il Parco fu scisso, potevamo riscattarlo; con la nuova gestione, speravamo potesse migliorare; per tanti motivi non è accaduto. Oggi, in sinergia col Parco, ci mettiamo però in prima fila; un progetto ambizioso, un valore aggiunto al Museo Vallivo e al parco Genolecia. Essere un Comune al 98% nel Parco è un’opportunità; a volte, si viaggia su un 40% di potenzialità attuate, bisogna incrementarle. In equilibrio tra limiti e benefici, troveremo la chiave di volta del turismo, implementando tutto ciò che è stato fatto finora". Su questa linea, dal Parco, 900 mila euro per l’efficientamento energetico del Polifunzionale a S.Caterina.