San Giacomo unito a Castello dell’Acqua?
Di questa proposta si discute da tempo e ora Lucia Codurelli scrive una lettera aperta per sollecitare la soluzione dei problemi.
Unire San Giacomo a Castello dell’Acqua, proposta fantasiosa ma possibile e per certi versi anche utile, di cui si discute da tempo e di cui oggi parla apertamente la ex parlamentare ed ex consigliere comunale di minoranza del Comune di Teglio Lucia Codurelli. "La risposta del sindaco di Teglio Filippini al sindaco di Castello Pellerano in merito al possibile passaggio di San Giacomo a Castello, definendola ‘fantasiosa e chiacchiere da bar’, mi lascia alquanto perplessa. La definisco poco rispettosa visto che se ne parla da infiniti anni (anni ‘60), significa che un problema esiste. Personalmente non ho mai pensato che la questione fosse sopita, mi resi conto durante la vicenda del passaggio a livello, che ha portato all’installazione del semaforo, ma purtroppo ancora dal 2017 si stanno aspettando le modifiche richieste nel 2017. Modifiche che il sindaco di Castello, seguendo passo passo le vicende, suggerì ma mai ascoltate, mentre dal nostro Comune il tutto è stato subito, non partecipando mai e non richiedendo le modifiche al progetto Anas, che ancora oggi si aspettano e non sono più rinviabili. In quell’occasione, continuamente dai partecipanti, vista l’indifferenza del nostro Comune, veniva la richiesta di passare con Castello! Dunque caro sindaco, non solo al bar, che personalmente non banalizzerei, sono sempre punti di incontro in mancanza di altro, ma già quando si dovevano risolvere problemi seri di viabilità, e la viabilità è uno dei temi importanti che ci accomuna con Castello. Non tocco la pista ciclabile, altro argomento importante".
Progetto
Il tutto poi si è riproposto con il famigerato progetto che avrebbe diviso il paese. "Ancora una volta la collaborazione è stata con Castello che ci ha fornito la possibilità di conoscere ciò che bolliva in pentola. Dal nostro Comune il nulla, se non la negazione sino all’ultimo che esistesse un progetto già in fase avanzata, completo di tutto. Qualcuno avrà dato l’idea di quell’obbrobrio oppure no? Intanto, tanti, troppi soldi spesi per progetti inutili e le opere utili aspettano ancora. E ancora, oltre al problema importante come la viabilità ricordo che ci accomunano con Castello: farmacia comunale, prelievi del sangue, centro parrocchiale, centro sportivo (perché non si è fatta una convenzione visto che a S. Giacomo non vi è nulla?), le nostre scuole fruite da Castello e anche i Carabinieri, per parecchi cittadini anche il medico di base, visto i disagi subiti per anni. Ora almeno un medico un giorno alla settimana c’è, gli altri sono uccel di bosco (dopo aver speso molte risorse siamo ancora in attesa che venga utilizzato tutto lo stabile ex scuole, è un dovere, non basta una illuminazione fuori luogo per accontentarci). Anche la Val Caronella è in comune. Potrei continuare, ma ciò che mi preme sottolineare è che non si può banalizzare una questione così importante, che è causa di un Comune che non riesce a pensarsi tale, al di là degli slogan elettorali. L’assenza del Comune, per S. Giacomo e non solo, costringe i cittadini ad arrangiarsi e di conseguenza non sentirsi parte di una comunità. Questo è il problema, e la risposta che ora si sta facendo... lascia il tempo che trova alla luce dei soli punti citati, ma che assicuro sono molti, molti di più... Biblioteca, informazione, spazio bambini ecc".
Risposte
Allora che fare per rispondere alle esigenze: "Occorre un vero confronto sulle esigenze reali e valutare anche come associare i servizi esistenti; su quale viabilità per il fondovalle ha in mente il Comune, ricordo che il Comitato, in più occasioni, ha inviato proposte partendo dal presupposto della vivibilità della popolazione prima di tutto. Il Comune ha avviato l’iter della variante del Pgt, (Piano di Governo del Territorio) il documento deve contenere gli elementi conoscitivi del territorio e le linee di sviluppo che l’amministrazione comunale intende perseguire, compreso il Piano dei Servizi, viabilità. Dunque è il momento giusto di confrontarsi con la popolazione affinché la variante del Pgt non si esaurisca solo sistemando l’edificabilità con i professionisti, ha il dovere di pensare a quale sviluppo si intende per il Comune tutto, per un vero Comune, e le questioni poste devono trovare risposte, non ridurre tutto a chiacchiere da bar perché diventa più comodo".