Sarti ha spiegato il fascismo ai giovani
Il giorno dopo lo spettacolo "Mai Morti" per la rassegna teatrale cittadina il regista e attore ha incontrato gli alunni del Pinchetti.
Anche quest’anno la stagione teatrale tiranese ha continuato la collaborazione con l’Istituto Balilla Pinchetti avviata nel 2016 e che dal 2018 ha cercato di proporre spettacoli che promuovessero una riflessione sui fatti della storia anche nel contesto della rassegna "Memoria per il futuro" promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Tirano. Una collaborazione che si è mostrata molto proficua e sempre ben accolta dalle scuole. Quest’anno, nonostante la proposta teatrale fosse impegnativa, i giovani spettatori mercoledì mattina hanno assistito con attenzione e interloquito con interesse al termine dello spettacolo con il regista e attore Renato Sarti, che si era esibito la sera precedente per il pubblico della rassegna TiranoTeatro nel suo "Mai Morti".
Commenti
"È bello che nell’ambito della stagione teatrale vi sia questa attenzione ai ragazzi - commenta la delegata all'Istruzione e insegnante del Pinchetti Camilla Pitino - se anche non sempre si tratta di spettacoli facili, i ragazzi riescono a seguire, segno che c’è capacità e interesse e che, a volte, anche la sfida di confrontarsi con qualcosa di sconosciuto come il teatro, può portare dei buoni risultati a livello di conoscenza e di consapevolezza dei ragazzi che vi partecipano". Parole a cui ha fatto eco la dichiarazione del vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Tirano Sonia Bombardieri: "L’interazione con la scuola su alcune proposte e temi formativi credo sia importante per mantenere vivo lo scambio culturale all’interno dell’intero tessuto della comunità. Al tempo stesso, il teatro è un veicolo forte ed efficace per affrontare certe tematiche, che magari ai giovani possono apparire ormai distanti. Il coinvolgimento emotivo è sempre una chiave che smuove consapevolezza". In conclusione, il direttore artistico di TiranoTeatro Lorenzo Minniti ha sottolineato: "Sono rimasto molto colpito dall’interesse che questi ragazzi hanno espresso. Ho visto nei loro volti molta curiosità, nonostante il monologo sia stato di una potenza emotiva molto forte. Voglio credere che le nuove generazioni saranno in grado di portare avanti la memoria per un futuro di valore".