Mazzo di Valtellina

"Senza lavori la strada verrà chiusa"

Dopo l’annuncio del nuovo passaggio del Giro d’Italia Associazione Amici del Mortirolo sempre più sul piede di guerra.

"Senza lavori la strada verrà chiusa"
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Dopo la conferma dell’arrivo della tappa del Giro d’Italia a Bormio e il passaggio dal passo del Mortirolo, ha ripreso posizione l’Associazione Amici del Mortirolo per bocca del portavoce Renato Cardettini. "Pensavamo che la posizione dell’associazione Amici del Mortirolo e dell’amministrazione comunale di Mazzo di Valtellina fosse chiara e cristallina. Evidentemente ci siamo sbagliati, pertanto ribadiamo per l’ennesima volta che la sicurezza di chiunque percorra la mitica salita da Mazzo per il Mortirolo non è negoziabile. Ci teniamo a precisare, che nelle condizioni attuali, non esiste nessuno spazio di trattativa al fine di permettere la frequentazione della strada da parte dei ciclisti, nè in salita nè tantomeno in senso contrario e per qualsiasi competizione o manifestazione ciclistica da chiunque organizzata, Giro E-bike ed Enjoy compresi".

Ostinazione

Non solo. "Siamo allibiti nel constatare che si continui nell’ostinata programmazione delle manifestazioni ciclistiche sopracitate non esistendo le garanzie basilari per preservare la sicurezza dei partecipanti. Riteniamo poco corretti e provocatori i tentativi di pressione sugli amministratori e le motivazioni trapelate da indiscrezioni, che sostengono "una manifestazione a strada chiusa e percorsa in salita è priva di rischi". Pertanto ribadiamo per l’ennesima volta che allo stato attuale la salita del Mortirolo da Mazzo dovrà rimanere chiusa per motivi di sicurezza, in particolare ai ciclisti. Confidiamo che gli amministratori locali manterranno ferma la posizione per ottenere i finanziamenti al fine di sistemare la mitica strada del Mortirolo a vantaggio di tutti gli utenti del prestigioso percorso". Qualora, "nella malaugurata ipotesi che l’amministrazione comunale cambi idea, ci riserviamo di attuare tutte le iniziative di protesta democratiche e chiaramente rispettose della legge che riterremmo opportune". Insomma, "che non la si faccia troppo lunga e si metta in sicurezza questa strada possibilmente prima del passaggio del Giro d’Italia del prossimo mese di maggio. Un incidente mortale magari prima dell’evento sarebbe la pietra tombale sul mito di una salita che è ormai troppo frequentata dai ciclisti per non garantire a costoro una sicurezza maggiore. Tutto qui". E’ un problema facilmente risolvibile soprattutto considerata la valanga di denaro che si sta letteralmente buttando al vento per le Olimpiadi del prossimo anno a Bormio e Livigno.

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