Studenti a lezione per affrontare la vita
CiAGi Livigno ha proposto alle medie un percorso specifico e a tappe per attivare un confronto rispetto al tema della solitudine.
Durante il periodo invernale il Centro di Aggregazione Giovanile CiAGi Livigno, all’interno delle proposte rivolte al gruppo di terza media (anno 2010), ha proposto un percorso specifico e a tappe per attivare un confronto rispetto al delicato tema della solitudine che in alcuni drammatici momenti può giungere al togliersi la vita; una questione molto sensibile e importante che, anche a seguito di eventi recentemente accaduti all’interno della comunità, ha scosso particolarmente gli animi degli adolescenti. Quanto accaduto "ci ha chiamato in causa, come ente educativo, per provare a dare strumenti utili ai ragazzi nell’affrontare situazioni di particolare disagio o difficoltà", così Simone Cusini, educatore e pedagogista del gruppo medie. Il percorso proposto dall’equipe educativa delle medie ha visto i ragazzi coinvolti, di tappa in tappa, in diverse tipologie di attività nelle quali sono stati chiamati a riflettere e a confrontarsi ogni volta su specifiche tematiche individuate partendo dalle life skills - competenze psicosociali - che permettono di affrontare efficacemente le esigenze e i cambiamenti della vita quotidiana.
Life skills
Le life skills prese in considerazione sono state: il pensiero critico, il problem solving e l’empatia, all’interno delle quali sono state scelte sette parole cardine: autenticità, libertà, confronto, problema e strategia, resilienza ed empatia. Ogni tappa ha previsto un’attivazione iniziale, sempre diversa, per introdurre la parola cardine di quel giorno, passando poi ad un confronto di gruppo. In conclusione, veniva proposta loro un’attività pratica che permetteva ai ragazzi di fare esperienza diretta sul tema della giornata. Questo percorso, ha specificato Valeria Rodigari, educatrice "ha permesso ai partecipanti delle diverse attività di confrontarsi e interrogarsi avvicinandosi a tematiche importanti e prendendo confidenza con parole fondamentali e non di “utilizzo quotidiano” per i ragazzi". La modalità scelta ha inoltre permesso di portarli a realizzare che singole paure, difficoltà o preoccupazioni sono comuni ai propri coetanei. Per concludere il percorso si sono passate in rassegna tutte le parole affrontate per poi giungere al nesso con il tema del fine vita andando ad individuare possibili modalità e strategie comuni per affrontare eventuali momenti di difficoltà o disagio. "La delicatezza del tema ha posto anche gli educatori in prima persona a trovare le strategie e gli strumenti migliori per poter affrontare una problematica che ha radici molto complesse e che deve interrogare tutti noi", conclude Michele Ricetti, educatore e pedagogista, coordinatore CiAGi.