Tagli Trenord, lettera di un cittadino indignato

Quale destino per il trasporto su ferro in Provincia di Sondrio? Le riflessioni di un nostro lettore.

Tagli Trenord, lettera di un cittadino indignato
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Riceviamo e vi proponiamo la lettera di un utente Trenord che mette in allerta sui prossimi tagli che entreranno in vigore il prossimo dicembre.

Tagli Trenord

Sono un cittadino in grande disappunto con i tagli di Trenord che entreranno in vigore a dicembre, tanto che ho recentemente scritto alla suddetta società, al presidente Fontana e all'assessore alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi. Innanzitutto due parole: "basta tagli". Al momento dell'uscita delle primissime notizie, ho potuto constatare come ancora una volta sia coinvolta la ferrovia della Valtellina, dal 2014 già ridotta all'osso nei festivi (tratto Colico-Sondrio con due soli treni al giorno) e già rimodulata nella fascia mattutina.

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Cura del ferro

Purtroppo, vedo che anziché migliorare, si peggiora. Oltre a ritenere inutile e dannosa questa mossa, risollevo la questione della "cura del ferro". 50 corse non sono poche. Trenord potrà anche espletarne più di 2000 al giorno, ma sempre di taglio si tratta. Per questo non posso udire le parole "razionalizzazioni" o "sostituzioni": sempre tagli sono. Tra l'altro, si interviene negativamente su linee "secondarie" soltanto sulla carta, ma fondamentali nello sviluppo di una rete ferroviaria diffusa e capillare. In questo modo, si isolano territori che presentano già numerose problematiche, e non sto parlando soltanto in termini di "ferro".

Autobus

Per fare cosa? Per sostituire le corse con autobus, in contrasto con la campagna anti-emissioni spesso pubblicizzata da Trenord; autocorse che impiegano un tempo considerevolmente più lungo, allontanando ulteriormente le persone dal treno, autocorse che creano code. E' in questo modo che si infrange un modello tra le regioni italiane molto "europeo", tagliando. Sono consapevole dei costi, sono consapevole della necessità di risparmio, così come non tralascio che attualmente la situazione è paradossale e quasi da terzo mondo. Ma tutto era prevedibile: in primis la creazione di una regionalizzata partecipata al 50% da Trenitalia e al 50% della Regione, che se confrontata con altre divisioni regionali italiane di Trenitalia, sotto ogni aspetto, è a dir poco infima. E poi la cattiva gestione della società in tutti questi anni.

Ultimo treno alle 16?

Tornando alle sostituzioni, si tratterà anche di corse situate in "bassa fascia oraria", ma sempre di riduzioni si tratta. Purtroppo si sta procedendo come il vicino Veneto, che negli ultimi anni ha attuato la stessa politica. Tra qualche anno l'ultimo treno sarà alle 16?
Occorrerebbe staccarsi dal grandissimo cinismo e cominciare a ragionare in termini di mobilità sostenibile, valorizzando il trasporto su ferro. Perché quello che deve essere offerto è un Servizio ai cittadini, non un contentino o un Privilegio giusto perché i treni vanno fatti muovere. Dove c'è ferro si usa il ferro, allontanando ogni ragionamento anti-storico e atto soltanto al risparmio. Mi rivolgo anche ai casi di riduzione degli orari delle biglietterie (Colico) o eliminazione completa (Tirano). E pur comprendendo la situazione emergenziale, non posso che condannare un atto che porterà le nostre ferrovie ad impoverirsi. Aggiungo che non ho ancora compreso per quanto tempo si protrarranno le riduzioni: sei mesi? Due anni? Il danno è di notevoli dimensioni, e non si pensi che passerà inosservato.

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