Viabilità

Tangenziale, Villa di Tirano chiede e Anas tace

Non è ancora giunta nessuna risposta in merito alle richieste di modifica presentate a fine novembre.

Tangenziale, Villa di Tirano chiede e Anas tace
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Il Comune di Villa di Tirano ci ha confermato in settimana che da Anas non sono ancora arrivate risposte in merito alle osservazioni presentate sulla tangenziale di Tirano, che devasta in modo particolare il Comune limitrofo. Eppure da quasi due mesi Villa ha richiesto ufficialmente dei cambiamenti ancora possibili sul tracciato.

Che sono questi e li vogliamo ribadire nello specifico. Il primo riguarda la realizzazione di un sottopasso lungo la strada provinciale 25 (di Stazzona) al posto di quanto in progetto.

Sindaco

"Si elimina in questo modo una rotatoria a meno di 500 metri dall’inizio della tangenziale - ha detto a più riprese il sindaco Franco Marantelli Colombin - il sottopasso renderebbe la circolazione sulla nuova 38 più scorrevole e sicura, evitando di interferire con la viabilità locale, migliorando l’incidenza atmosferica e acustica. Inoltre si supererebbero le problematiche di prevedibile stallo sulla rotatoria derivanti dalla percorrenza a senso unico alternato della provinciale 25 nel ponte sull’Adda e di peggioramento delle condizioni di collegamento carrabile e ciclopedonale di Stazzona con il territorio. Così ci sarebbero una notevole riduzione di costi, il risparmio di importanti superfici agricole, una notevole diminuzione di un pessimo impatto ambientale".

Secondo punto

Il secondo punto preso in considerazione riguarda invece la realizzazione in viadotto del tratto della nuova statale 38 dopo la chiesa di San Bernardo sull’attuale strada comunale della Ganda. "Il tratto della nuova 38 tra la progressiva 1+900 e la progressiva 2+600 risulta collocato in zona A del Piano per l’assetto idrogeologico dell’Adda.

La normativa prescrive “di garantire le condizioni di sicurezza assicurando il deflusso della piena di riferimento”. Ed è consentito realizzare opere pubbliche a condizione che non modifichino i fenomeni idraulici naturali e non limitino in modo significativo la capacità di invaso".

Secondo Villa il rilevato previsto in progetto (con un pilone nel fiume) riduce sensibilmente l’area di esondazione. Proprio l’area nella quale è fuoruscita l’Adda nel 1983 e nel 1987.

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