Con sede a Morbegno

Telemedicina: ATS della Montagna all'avanguardia con un nuovo modello di continuità assistenziale

Una piattaforma attraverso la quale garantire assistenza sanitaria grazie alla televisita, al teleconsulto e all’utilizzo delle prescrizioni dematerializzate.

Telemedicina: ATS della Montagna all'avanguardia con un nuovo modello di continuità assistenziale
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Si chiama UNIC.A, ha sede a Morbegno ed è attiva 7 giorni su 7.

E’ la nuova Centrale Medica Territoriale, attivata in via sperimentale, la prima in assoluto in Lombardia, lo scorso 4 marzo, e oggi entrata stabilmente a far parte dei servizi sanitari attivi sul territorio di ATS della Montagna.

UNIC.A

L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra AREU, ASST Valtellina e Alto Lario e ATS della Montagna, rappresenta la piena integrazione, in linea con le indicazioni nazionali e regionali, di 2 progetti paralleli pensati, da ciascuna azienda, per far fronte alle rispettive e specifiche criticità.

Da un lato AREU ha la necessità di ridurre l’utilizzo improprio dei servizi di Emergenza/Urgenza, il sovraffollamento del Pronto Soccorso e di agevolare la transizione verso la gestione a domicilio del paziente fragile.

Dall’altro ATS della Montagna da tempo evidenzia la costante carenza di medici (sia di medici di medicina generale sia di continuità assistenziale), ha difficoltà a coprire le postazioni di continuità assistenziale in ambito territoriale così come a garantire la soddisfazione dei bisogni degli assistiti con le risorse disponibili (come è noto, il territorio di ATS della Montagna, per estensione e conformazione, impone lunghi tempi di percorrenza per raggiungere i presidi sanitari).

Telemedicina

La risposta al problema da parte di AREU è stata quella di provvedere allo sviluppo di una piattaforma attraverso la quale garantire assistenza sanitaria grazie alla televisita, al teleconsulto e all’utilizzo delle prescrizioni dematerializzate.

Utilizzando la piattaforma ATS della Montagna, ha, quindi, riprogrammato il Servizio di Continuità Assistenziale, in relazione alle esigenze orografiche del proprio territorio, istituendo una centrale – UNIC.A. – presidiata da personale medico.

Ad UNIC.A, dunque, arrivano, chiamando il numero unico 116117 – le richieste sanitarie gestibili tramite la televisita e le prescrizioni dematerializzate.

Questo consente di rispondere in modo efficace ed efficiente ai bisogni dei cittadini limitando gli accessi ambulatoriali e le viste a domicilio, alla casistica che lo necessità realmente.

Attività

In sintesi, i medici presenti tramite la piattaforma di telemedicina e connessa al SISS effettuano le seguenti attività:

-consulto telefonico, prescrizione farmaceutica e ambulatoriale dematerializzata
-attivazione vista ambulatoriale con accesso diretto dell’assistito presso la postazione territoriale individuata
-attivazione visita domiciliare attraverso il Medico reperibile
-invio in Pronto Soccorso tramite l’attivazione del 112

Dall’attivazione del servizio, lo scorso 4 marzo, sono state gestite 1.481 chiamate (rilevazione al 9 maggio 2023).

Nei giorni festivi sono presenti 2 medici nella fascia oraria 8:00/24:00 e un medico nella fascia 24:00/8:00.
Mentre nei giorni feriali due medici nella fascia 19:00/24:00 e un medico nella fascia 24:00/8:00.

I dati ad oggi disponibili evidenziano che nei giorni festivi, nella fascia oraria 8:00/24:00, sono state gestite mediamente 10 chiamate all’ora, mentre nella fascia 24:00/8:00 4 chiamate all’ora.
Nei giorni feriali, dalle 19:00 alle 24:00, vengono gestite mediamente 3 chiamate/ora, mentre nella fascia notturna, da mezzanotte alle 8:00, la media delle chiamate è di 1 all’ ora.

Il 12% delle richieste è classificato in “febbre”, l’11% in “vomito”, la restante percentuale Covid, allergia, cefalea, ipertensione, stati d’ansia, dolore addominale e altro.

-Al 100% delle chiamate è seguito l’invio del referto.
-Al 26% è stata trasmessa una ricetta dematerializzata.
-Al 3,5% delle chiamate è stata effettuata una prescrizione diagnostica di specialistica ambulatoriale (sempre dematerializzata)
-Al 7% delle chiamate è stata effettuata una prestazione di telemedicina.
-Rispetto alla tipologia e alla provenienza degli utenti è emerso che oltre il 40% degli assistiti ha un’età compresa fra i 15 e i 45 anni, il 18% ha più di 65 anni. Il 9,3% degli interventi, invece, ha riguardato minori (0/5 anni)
-I comuni con maggior frequenza di accesso sono quelli con elevata vocazione turistica.

Nuovo modello organizzativo

“Le conclusioni – commenta il Direttore Sanitario di ATS della Montagna Maria Elena Pirola – non possono che essere positive.

L’attivazione del nuovo modello organizzativo, basato sulla Centrale Medica Unica (UNIC.A), avvalendosi della piattaforma tecnologica di telemedicina messa a disposizione da AREU, ha consentito l’ottimizzazione del servizio di Continuità Assistenziale, garantendo, sul totale delle chiamate effettuate, nel 70% dei casi una televisita, con relativa trasmissione del referto e della prescrizione, assicurando, così, al cittadino la risposta direttamente al proprio domicilio, evitando spostamenti.

Elevato – prosegue Pirola – anche il gradimento espresso da parte dei cittadini, in particolare da parte dei caregivers degli anziani. Solo il 20% delle richieste di intervento è stato trasferito alle postazioni ambulatoriali, con una sensibile diminuzione degli accessi diretti.

Nel 2% dei casi si è resa necessaria una prestazione domiciliare (prevalentemente constatazioni di decesso). Il restante 8% dei casi è stato gestito dal 118. Confortante – conclude il DS – anche constatare l’atteggiamento proattivo dei medici di continuità assistenziale coinvolti nel progetto, che si sono messi in gioco nei processi di problem solving manifestando interesse e soddisfazione”.

Integrazione

“In prospettiva – commenta il Direttore Generale Raffaello Stradoni – si intende applicare il modello nelle Case di Comunità con piena integrazione delle cure primarie con il servizio di Emergenza/Urgenza e Presidi Ospedalieri di riferimento, anche sviluppando attività di teleconsulto coinvolgendo medici specialisti quali ad esempio il pediatra o il cardiologo. Stiamo valutando – conclude il DG – anche l’ipotesi di sviluppare l’Home treatment del fragile incrementando e potenziando le visite domiciliari, con strumenti di diagnostica e di telemedicina”.

Con l’attivazione della centrale UNIC.A non cambia nulla rispetto al passato. Tutte le richieste di accesso passano solo ed esclusivamente attraverso il numero unico 116117

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