Tirano

Terremoto Angelone, l’assessore critica Anas e pure il tracciato della tangenziale

Un membro della Giunta tiranese fa le pulci a un’opera che è sempre stata osannata.

Terremoto Angelone, l’assessore critica Anas e pure il tracciato della tangenziale

Dopo anni di approvazione da parte della precedente amministrazione tiranese sulla nuova tangenziale, il nuovo assessore al Lavori Pubblici Simon Pietro Angelone ha detto la sua, e non c’è andato giù leggero, sottolineando incongruenze che su Centro Valle denunciamo da anni. “La nostra amministrazione, io e il sindaco Stoppani – ha detto l’assessore Angelone – ha preso in mano da quando si è insediata, il grosso blocco della tangenziale – che ha un’importanza strategica che conosciamo – sia dal punto di vista tecnico e di progressione dei lavori sia dal punto di vista formale, tessendo rapporti frequenti con l’impresa esecutrice e con Anas con cui abbiamo avuto parecchi incontri. Abbiamo notato lo scollamento enorme fra la popolazione di Tirano e Anas, ente strade con cui la cittadinanza ha, invece, bisogno di confrontarsi perché ci sono una marea di terreni occupati, da pagare le indennità temporanee di occupazione e le opere di spostamento per far passare la tangenziale. I privati non avevano avuto risposte dalla precedente amministrazione, tant’è che siamo stati subissati di chiamate e di richieste di intervento. Ci siamo mossi per mettere in contatto Anas con i cittadini, portando Anas a fare sopralluoghi”.

Tracciato

Poi sul tracciato: “Dal punto di vista tecnico abbiamo rilevato una serie di criticità del tracciato, nella fattispecie l’ingresso principale a Tirano che è stato dislocato nell’area industriale con una rotatoria di nessun senso sul lato opposto che interrompe la tangenziale e un ponte di 100 metri che ci porta a ridosso dell’area industriale e di un capannone. Abbiamo provato a chiedere ad Anas la possibilità di apportare qualche piccola variante, ma hanno detto che è troppo tardi; avrebbe dovuto pensarci chi c’era prima di noi”. Secondo Angelone non si sarebbe dovuto fare il ponte in quella posizione, neppure la rotatoria che proprio non lo convince; “bisognava far proseguire diretta la tangenziale da Stazzona fino all’ingresso della galleria artificiale del Dosso e da lì con uno svincolo, come quello di Grosio, si prendeva la strada vecchia e il ponte. Poi girando a sinistra ci si sarebbe diretti all’area industriale, a destra in città e diritto verso la Svizzera. La tangenziale si ferma al Campone e poi da lì alla tangenzialina di Lovero, ci sarà un chilometro e mezzo terra di nessuno. Si poteva valutare di proseguire con la tangenziale fino a lì”.