Turismo sostenibile, la Via Spluga fa scuola
Lo scorso fine settimana a Belluno la presentazione del progetto al Comitato di Coordinamento Cittaslow International.
La Via Spluga quale progetto esemplare, un modello virtuoso che sarà adottato da altri territori: vent'anni di esperienza e i positivi riscontri negli ambiti sociale, economico e ambientale sono stati al centro della presentazione che il sindaco Luca Della Bitta e il direttore del Consorzio Turistico Valchiavenna Filippo Pighetti hanno tenuto lo scorso fine settimana a Belluno, dove era riunito il Comitato di Coordinamento Cittaslow International. Proprio un anno fa, infatti, in virtù dei risultati ottenuti sul fronte del turismo outdoor, Chiavenna era stata scelta per definire le linee guida del turismo outdoor per l'intera rete mondiale delle città del buon vivere, ben 266 in 30 paesi del mondo.
Via Spluga, un progetto transfrontaliero
Il progetto Interreg via Spluga nasce nel 2000 dalla collaborazione tra enti italiani e svizzeri uniti dalla volontà di ripristinare, valorizzare e promuovere l'itinerario storico, facendo leva sulle sue peculiarità, individuando quali obiettivi il turismo sostenibile e la destagionalizzazione.
"Vent'anni dopo - spiega il sindaco Della Bitta - possiamo dire che quella è stata una felice intuizione che ha precorso i tempi e che ci ha consentito di anticipare molte altre località. Il lavoro è stato e continua ad essere impegnativo, in particolare nella fase pandemica, ma siamo orgogliosi di aver lanciato una proposta molto apprezzata, in particolare dai turisti stranieri, che è stata riconosciuta nel contesto internazionale di Cittaslow. Una grande soddisfazione ma anche uno stimolo ulteriore a proseguire nel percorso intrapreso".
Un progetto che premia le proposte outdoor
È toccato al direttore del Consorzio Pighetti illustrare nel dettaglio le linee guida per la progettazione, realizzazione, promozione e commercializzazione di proposte di itinerari Outdoor di media percorrenza, partendo proprio dal modello di successo della via Spluga, che si caratterizza per la sinergia sviluppata tra enti pubblici e operatori privati da una parte all'altra del confine. L'unione d'intenti e la costante interlocuzione hanno consentito sia di seguire passo dopo passo lo sviluppo della proposta complessiva, partendo dal progetto originario, sia di introdurre innovazioni ed elementi migliorativi. Negli anni, infatti, le preferenze e le esigenze dei turisti sono cambiate e la via Spluga è stata in grado di anticiparle.
"Oltre al successo riscosso tra i fruitori - spiega il direttore Pighetti -, la proposta ha prodotto importanti effetti positivi su tutto il territorio. Dal punto di vista ambientale le zone attraversate e il sentiero possono contare su una costante manutenzione, sotto l'aspetto economico a beneficiarne sono stati i negozi, i bar, i ristoranti e le strutture ricettive che accolgono gli escursionisti. Non secondaria è l'influenza esercitata sul tessuto sociale del territorio con un evidente miglioramento dell'accoglienza e una maggiore attenzione alla sostenibilità".
Chiavenna e la Via Spluga modello per Cittaslow International
Chiavenna e la via Spluga tornano dall'assise di Cittaslow International con la soddisfazione di aver ottenuto l'apprezzamento dei delegati di tutto il mondo sul lavoro svolto, nei suoi aspetti programmatici, organizzativi e creativi. Un'esperienza positiva anche per le relazioni instaurate che potrebbero condurre a nuove collaborazioni. L’esperienza ventennale maturata dal Consorzio turistico che ha condotto all'elaborazione di vere e proprie linee guida con relativi protocolli di manutenzione dei sentieri e di promo-commercializzazione dei pacchetti trekking, verranno messi a disposizione dell'intera rete composta da 300 Cittaslow nel mondo.