Bormio

Tutela legale per la difesa dell'Alute

Incaricato l’avvocato Veronica Dini.

Tutela legale per la difesa dell'Alute
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Il Comitato promotore referendario a tutela dell’Alute e il gruppo spontaneo di cittadini “Bormini per l’Alute”, preso atto delle recenti dichiarazioni del sindaco di Bormio Cavazzi che fanno ritenere “cosa fatta” la bocciatura del quesito referendario abrogativo proposto e la realizzazione della dannosa e inutile opera nota come “Tangenzialina di Bormio”, ha incaricato l’avvocato Veronica Dini del Foro di Milano di assisterli nella fase pregiudiziale e nella ipotetica fase giudiziale che dovesse rendersi necessaria per opporsi a un diniego relativo alla realizzazione del referendum abrogativo proposto, nonché avverso l’autorizzazione che dovesse essere rilasciata all’esito della procedura PAUR attualmente in corso. Saranno a breve realizzate iniziative mirate a informare i cittadini, sia residenti che
non residenti a Bormio, ai fini di promuovere le attività da intraprendere, nonché allo scopo di raccogliere i fondi per assicurare la necessaria tutela legale.

La vicenda

Come si ricorderà, nei mesi scorsi a seguito dell’iniziativa del consiglio comunale di Bormio di stipulare, con delibera numero 5 del 26 gennaio 2022, la Convenzione con Regione Lombardia e CAL (Costruzioni Autostradali Lombarde) per la realizzazione della “Tangenzialina di Bormio”, un gruppo spontaneo di cittadini si era attivato per richiedere lo svolgimento di un referendum abrogativo che permettesse alla cittadinanza di pronunciarsi sulla realizzazione dell’opera progettata, che arrecherebbe notevoli danni dal punto di vista identitario, paesaggistico ed ecologico all’intero territorio Bormino, compromettendo irrimediabilmente la piana agricola della Alute. Solamente a seguito di un’importante raccolta di firme (marzo 2022), l’amministrazione comunale bormina aveva deciso di affidare a uno Studio Legale esterno l’incarico per la predisposizione del regolamento referendario comunale, adottato solamente nel luglio 2022 dal consiglio comunale.

I tempi

Il Regolamento, che secondo i promotori del referendum risulta essere dilatorio, ha infatti comportato un notevole allungamento dei tempi necessari per addivenire all’indizione del referendum cosicché, a oltre un anno dalla prima raccolta firme, il referendum non si è ancora tenuto nonostante l’impegno dei cittadini. È di pochi giorni fa la notizia che il segretario comunale del Comune di Bormio avrebbe richiesto il parere (consultivo) del Comitato dei garanti, di fatto comportando un ulteriore allungamento dei tempi di altri 60 giorni.

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