Un milione di euro per il recupero del Santuario di Gallivaggio

Il 29 maggio 2018 la frana caduta dal versante sinistro della Valle Spluga

Un milione di euro per il recupero del Santuario di Gallivaggio
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E' stato approvato da parte dell’Aula consiliare della Regione Lombardia l’emendamento al bilancio che mette a disposizione 2 milioni di euro nell’anno 2020 e 1 milione nel 2021 per l’avvio e la realizzazione di Accordi di Programma per il rilancio e la riqualificazione del territorio lombardo. Di queste risorse, 1 milione di euro verrà destinato per il recupero e la valorizzazione del Santuario del Gallivaggio, nel comune di San Giacomo Filippo, colpito il 29 maggio 2018 dalla frana caduta dal versante sinistro della Valle Spluga.

Per Gallivaggio

“Abbiamo voluto mettere a disposizione queste importanti risorse per Gallivaggio perché conosciamo il valore simbolico, religioso e storico che rappresenta il Santuario per la Val Chiavenna, la Valle Spluga ma anche per tutta l’Italia”, spiega l’assessore con delega a Enti Locali, Montagna, Piccoli Comuni e Programmazione Negoziata, Massimo Sertori. “Non si tratta solo di restaurare e ripristinare un edificio di culto - sottolinea -, ma di restituire alla comunità e ai tanti pellegrini che ogni anno si recano a visitarlo un patrimonio di assoluto valore. E per questo motivo vogliamo renderlo disponibile il prima possibile”. "L’impegno da parte di Regione é stato tempestivo sin dai giorni successivi alla frana: “nella prima fase si é cercato di ridare un collegamento a Campodolcino e Madesimo rimasti isolati dopo il movimento franoso, - continua Sertori - creando in tempi record il bypass stradale della SS36. La seconda fase invece prevede la messa in sicurezza del versante e la pulizia del Vallo per togliere le condizioni di pericolosità. Il progetto é pronto e le risorse ci sono: nel 2020 la comunità montana sarà in grado di espletare la gara e completare questo aspetto”. “Con questo emendamento - aggiunge Sertori - Regione Lombardia mette le basi per la terza fase, dimostrato di esserci e di voler continuare a farlo attraverso un accordo di programma che vedrà coinvolti tutti gli attori, da Regione alla Diocesi, dalla Comunità Montana alla Soprintendenza”, conclude l’assessore regionale Sertori.

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