Un orto botanico della tradizione d'altura a Caspoggio
Quattrocento interviste agli abitanti per individuare le specie vegetali più conosciute e utilizzate per fini terapeutici, alimentari e cosmetici.
Uno spazio inclusivo per un contesto educativo e di relazione, un luogo in cui conservare e divulgare il patrimonio etno-botanico, un'attrazione turistica: il primo orto botanico della tradizione in altura nascerà a Caspoggio, per iniziativa dell'Amministrazione comunale, che l'ha inserito tra le azioni del progetto Interreg "B-Ice & Heritage".
Un orto botanico della tradizione d'altura a Caspoggio
Alla vigilia dell'inizio dei lavori, programmato per il 3 giugno 2022, l'orto è stato presentato alla popolazione la settimana scorsa, in un incontro pubblico che ha visto al tavolo dei relatori il sindaco Danilo Bruseghini, la responsabile del progetto Gelsomina Fico, dell'Università degli Studi di Milano, con l'architetto Roberto Saporiti, presenti i tecnici di Ersaf. Con loro Concetta Pugliese, responsabile di B-Ice & Heritage "Bernina Terra Glacialis. Studio e valorizzazione di un patrimonio naturale e culturale di particolare pregio in una regione alpina aperta, con approcci innovativi rivolti al futuro", Programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020.
"Abbiamo scelto percorsi diversi rispetto al passato - ha sottolineato il sindaco Bruseghini -, portando avanti azioni che ben si integrano con l'idea di villaggio alpino che abbiamo in mente, attraverso la valorizzazione della cultura dei luoghi e delle tradizioni. L'intento è di ricreare curiosità sulle peculiarità del territorio da parte dei residenti e di promuoverle in chiave turistica: le erbe spontanee che i nostri avi ben conoscevano e utilizzavano per scopi terapeutici, alimentari e cosmetici sono un patrimonio da preservare e la ricerca condotta ci restituisce conoscenze da conservare. L'orto d'altura, insieme all'orto didattico che realizzeremo presso il centro sportivo Zenith, è lo strumento che utilizzeremo, insieme a eventi e pubblicazioni".
L'orto botanico della tradizione in altura rappresenta un unicum
L'orto botanico della tradizione in altura rappresenta un unicum, a cominciare dalla suddivisione in aiuole con un valore legato all'uso che si faceva delle specie vegetali. Si propone quale modello, sia per quello che diventerà che per il percorso che lo ha preceduto. La professoressa Fico del Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell'Università degli Studi di Milano ha parlato delle 400 interviste realizzate agli abitanti della Valmalenco, dei dati raccolti sulle specie vegetali, delle conoscenze acquisite relative agli usi. Da questa ricerca sono emerse le piante più citate: arnica montana, mirtillo, pino mugo, malva, erba iva, aneda. Un lavoro mai realizzato prima che avrà il suo sbocco naturale nella realizzazione dell'orto d'altura. Il luogo individuato si trova in località Sant'Antonio, nel comune di Caspoggio, a 1337 metri di quota, dove arriva la seggiovia, da cui si gode una splendida veduta. Margherita Volpini, ortoterapeuta, ha curato ed elaborato la parte progettuale per favorire la connessione con la natura per scopi terapeutici, riabilitativi e didattici, affinché la bellezza dell'orto sia alla portata di tutti. Pensato come una passeggiata di montagna, facilmente accessibile anche alle persone con difficoltà motorie, si sviluppa tra aiuole e piazze con arredi a ridotto impatto ambientale, pavimentazione ecologica, fontanelle, due belvedere e un laghetto. L'orto è stato descritto al pubblico presente all'incontro dall'architetto Saporiti che lo ha disegnato: l'aiuola della bellezza e la prima piazza per le attività didattiche, le aiuole della medicina tradizionale e della cosmesi, e tutte le altre, otto in totale. Dalle immagini realizzate con il computer si intravede l'orto che saranno i tecnici di Ersaf a creare.
Spazi progettati per sviluppare sia la funzione scientifica che didattico-inclusiva
Gli spazi sono stati progettati per sviluppare sia la funzione scientifica che didattico-inclusiva, oltre che turistica, e vanno a ricostruire ambienti naturali autoctoni con l'utilizzo di materiale locale. La piantumazione è stata definita sulla base della fioritura di ciascuna specie vegetale, mentre la presenza di una piccola struttura coperta all'ingresso è funzionale ad accogliere i visitatori.
"È una scommessa - ha concluso il sindaco Bruseghini -: la Svizzera ci insegna che da piccole cose può nascere qualcosa di grande. Bisogna crederci e impegnarci tutti insieme per rivalutare la cultura, ciò che noi siamo e da dove veniamo. La cura dell'orto che sorgerà a Sant'Antonio ci insegnerà anche questo".
L'attesa sarà breve: i lavori sono pronti a partire, il 3 giugno, e si protrarranno per i mesi di giugno e luglio. L'orto botanico d'altura sarà bello sempre e, dalla primavera all'autunno, offrirà l'occasione per guardare alla pianta con occhi diversi, aiutati da una cartellonistica esplicativa e dagli approfondimenti ai quali si accederà attraverso i "qr code". La serata si è conclusa con un buffet a tema: erbe aromatiche e fiori edibili in esposizione, dolci e tisane che ne hanno veicolato aromi e profumi. Un'anticipazione dell'evento che verrà organizzato a metà del prossimo mese di luglio a Caspoggio per coinvolgere residenti e turisti.