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Valori record di neve sui ghiacciai lombardi: una stagione eccezionale per l'innevamento

La stagione invernale 2024 si è rivelata eccezionale.

Valori record di neve sui ghiacciai lombardi: una stagione eccezionale per l'innevamento
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Tra maggio e giugno si è conclusa la campagna di misurazione dello Snow Water Equivalent (SWE) sui ghiacciai lombardi, condotta da Arpa Lombardia in collaborazione con ENEL Green Power. I dati raccolti indicano un accumulo di neve compreso tra 40 e 20 metri sui bacini glaciali, equivalenti a 4201 e 1975 kg/m² di riserva idrica del manto nevoso. Questa stagione si è rivelata una delle migliori dell'ultimo decennio per l'innevamento, con valori nettamente superiori alla media.

Importanza dello SWE

Lo SWE misura il contenuto idrico della neve, fondamentale per valutare la riserva idrica disponibile e la sua distribuzione. Questo parametro è cruciale per il bilancio idrologico, poiché rappresenta una riserva d'acqua che si rilascia gradualmente. È anche un indicatore chiave per il monitoraggio idrogeologico e la gestione delle risorse idriche.

Stakeholder e Utilità

La stima accurata della riserva idrica interessa principalmente due categorie: gli operatori energetici e gli enti governativi responsabili della gestione idrica. Arpa Lombardia pubblica settimanalmente il Bollettino Riserve Idriche, consultabile sul sito dell'Agenzia.

Periodo di Misurazione

Il periodo ideale per misurare lo SWE è tra metà maggio e metà giugno, quando si verifica il massimo accumulo di neve. La stagione invernale e primaverile 2023-2024 ha registrato accumuli abbondanti, grazie a frequenti precipitazioni che hanno incrementato significativamente lo spessore del manto nevoso sui ghiacciai lombardi.

Campionamenti e Risultati

I campionamenti sono stati effettuati a quote comprese tra i 2877 metri della Vedretta di Savoretta e i 3645 metri del Ghiacciaio di Fellaria Orientale. Sono stati eseguiti complessivamente 55 carotaggi e numerose misurazioni su vari ghiacciai, tra cui:

  • Ghiacciai del Vioz e Dosegù (Cevedale-San Matteo)
  • Ghiacciaio dei Vitelli (Ortles-Cristallo)
  • Ghiacciai dell’Adamello e del Pisgana (Adamello)
  • Ghiacciai di Fellaria Orientale e dello Scalino (Bernina)
  • Ghiacciai di Alpe Sud e di Savoretta (Sobretta-Gavia)

I valori massimi di innevamento sono stati registrati nella zona del Bernina, con 40 metri di neve cumulata, i più alti dell'ultimo decennio. Anche il bacino dell’Oglio ha registrato accumuli significativi, tra 26 e 29 metri. L'Alta Valtellina, invece, ha visto valori minori, con 20 metri di neve sui ghiacciai di Dosegù e Vioz.

Conclusioni

La stagione invernale 2024 si è rivelata eccezionale, caratterizzata da numerosi eventi di nevicate abbondanti, soprattutto in primavera. Il manto nevoso, denso e compatto, è in grado di resistere ai primi caldi estivi, prolungando la stagione di fusione glaciale.

"Le caratteristiche fisico-meccaniche della neve sono ottime", afferma il Centro Nivometeorologico di Arpa Lombardia, "con un manto nevoso che garantisce una significativa riserva idrica per i mesi a venire".

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