Brutto incontro per Marj Giudicatti e due nipoti lo scorso 9 settembre in località Grom a Lovero. Alle ore 16.40 mentre stava cercando funghi ha avvistato un orso a 80 metri a 1700 metri di altitudine. Marj, originaria di Lovero, ora vive a Polaveno ma trascorre da anni l’intera estate a Lovero e passa molto tempo nella sua baita in montagna chiamata Casermon. L’abbiamo sentita ed è ancora parecchio spaventata. “Stavamo facendo un giretto e uscendo da un sentiero vedo che il mio cane si mette ad abbaiare. Mia nipote mi dice di sentirsi osservata. Abbiamo guardato in alto e lo abbiamo visto con le zampe alzate. Siamo rimaste immobili per un bel momento, non sapevamo assolutamente cosa fare. Ad un certo punto sono riuscita a sentire mio marito. Siamo tornate indietro lentamente prendendo in braccio il cane fino al sentiero dove mio marito ci aspettava con l’auto. Il silenzio ci ha aiutato a non farci inseguire. Non vi dico lo spavento per tutta la serata e che ancora adesso provo ripensandoci. Non è stato un bell’incontro”.
Sindaco
Il sindaco di Lovero Annamaria Saligari aveva già preso posizione sulla questione, e dopo questo fatto ha voluto ribadirla. “È un episodio che mostra come, al di là delle analisi teoriche, la presenza dei grandi carnivori generi timori reali e immediati. La montagna deve poter rimanere un luogo accogliente, dove le famiglie possano vivere e muoversi senza timori. Se la paura diventa parte della quotidianità, il rischio concreto è che le persone si allontanino progressivamente da questi territori, con conseguenze negative non solo per la qualità della vita di chi vi abita, ma anche per il turismo e per la vitalità stessa della montagna. Il tema dei grandi carnivori sulle Alpi – in particolare orsi e lupi – è oggi quanto mai attuale e complesso. La loro presenza, seppur frutto di politiche di tutela ambientale, sta generando serie criticità, soprattutto in contesti come quello alpino, dove il territorio è fortemente antropizzato, vissuto e lavorato quotidianamente da persone”. Al contrario di quanto spesso si legge sui media, “che li propongono come elementi di richiamo turistico, la realtà è ben diversa: la paura nei confronti di questi animali esiste e non è infondata. Quando si verificano episodi di aggressioni a persone o animali domestici, le conseguenze possono essere tragiche e compromettere gravemente la percezione di sicurezza dei nostri territori”.