A Tirano un dramma come nelle Marche?
La pulizia chiesta dai residenti di Madonna sul Poschiavino e fatta in primavera non basta a rasserenare gli animi.
I fatti luttuosi che hanno colpito le Marche hanno suscitato profonda preoccupazione anche nelle nostre comunità, in particolare nei Comuni che sono stati colpiti dall’alluvione del 1987. Anche se sono passati più di 35 anni da allora è ancora vivo tra la popolazione il ricordo di quegli eventi drammatici specialmente tra chi è stato colpito in prima persona. Tra questi c’è la frazione di Madonna di Tirano che vive con rispetto e timore la presenza del torrente Poschiavino. "Nella frazione - scrive il Comitato messa in sicurezza del fiume Poschiavino - tutti sanno che la natura rispetta i propri cicli e sanno anche che prima o poi il “demone/alluvione” si risveglierà con una carica distruttiva ancora maggiore visto cosa succede ormai abitualmente con il cambiamento climatico con le relative bombe d’acqua e fenomeni estremi; pertanto dobbiamo essere pronti e preparati".
Intervento
I residenti da tempo hanno chiesto la pulizia del greto del Poschiavino e finalmente questa primavera gli enti preposti hanno effettuato una parziale manutenzione con il taglio degli alberi che ostruivano il regolare deflusso del fiume. "Purtroppo non sono stati estirpati i ceppi e le radici delle piante e la ricrescita è evidente, come si può evincere dalle foto e fra poco tempo saremo ancora punto e a capo. Molti nel quartiere si ricordano dei danni arrecati dall’alluvione del 1987 dove le acque del Poschiavino sono entrate nelle case a causa dell’ostruzione del ponte sul fiume stesso causando ingenti danni e per fortuna non ci sono state vittime. Un ponte malfatto, di altri tempi, con un pilastro centrale posto di trasverso alla corrente dell’acqua che può diventare, in occasioni simili, una ostruzione con accumulo di pietre a ramaglie di ogni genere e conseguente rischio per l’incolumità della popolazione".
1987
Già nel lontano 1987, durante l’emergenza, c’era qualcuno che voleva farlo saltare in aria e si sosteneva che quel ponte andasse rifatto con una struttura diversa, senza il pilastro centrale, con una sola travata portante, cosa che la moderna tecnologia costruttiva ora permette. "Inoltre tale ponte è l’unico punto di transito pedonale tra Villa di Tirano e Tirano e la via di passaggio dei pedoni, oltre ad essere sul piano strada, è molto stretta e pone in serio pericolo l’incolumità delle persone. Recentemente è stata riproposta la questione del rifacimento del ponte sul Poschiavino e ora i fondi ci sono: 14,3 miliardi di risorse nazionali e comunitarie da spendere entro il 2030, 2,5 miliardi del Pnrr da spendere entro il 2026, 1,2 miliardi a disposizione della Protezione civile. Il 91% dei Comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in aree ad alta vulnerabilità di rischio idrogeologico e la provincia di Sondrio non è esente. Saranno le autorità preposte in grado (almeno) di presentare la domanda di rifacimento del ponte sul Poschiavino e curarne la realizzazione?".