Addio a Elvio Mainardi
Il ricordo dei figli.
Bormio piange il pittore Elvio Mainardi, 87 anni. Nativo di Adria, aveva trascorso gran parte della sua vita in Alta Valtellina. Lascia la moglie Lidia, inseparabile musa ispiratrice, i figli Silvia e Andrea. Nel 1952 espone le prime opere, proponendo anche il dramma dell’alluvione del Polesine; socio fondatore del Circolo Artistico Adriese; nel 1960 si trasferisce a Bologna. Gli studi artistici sotto la guida dei maestri Ilario Rossi e Corrado Corazza. Gli incontri con grandi maestri, come Morandi, Saetti e Korompai. Innumerovoli i premi vinti, le mostre personali e collettive, in Europa e negli Stati Uniti d’America. Poi la ricerca di una più serena ispirazione, quando nel 1973 si trasferisce a Bormio. "In un luogo incantato dove pace, silenzio, nevi perenni e natura incontaminata vivono in perfetta simbiosi, ritrovo la più profonda intimità di pensiero".
1985
Indimenticabile il suo ruolo nel 1985 quando è chiamato a realizzare tre manifesti per i Mondiali F.I.S. di Sci Alpino a Bormio che ottengono prevedibile successo in ogni parte del mondo, per colore, forza, luce, espressività e dinamicità della composizione, anche per il ritorno della figurazione nel manifesto sportivo. Ritrae Alberto Tomba, Deborah Compagnoni, Manuela Di Centa, Greg Norman, Michael Jordan, Boris Becker, Achille Compagnoni. La chiesa sconsacrata di via Santa Barbara, sede dell’atelier, dove realizzò una gigantesca Ultima Cena, oggi nella Cattedrale della sua città natia, rimarrà irrimediabilmente vuota. I figli: "Sei stato un visionario, un immenso creativo; con le tue opere hai lasciato un segno chiaro, facilmente distinguibile, una luce che per sempre ci accompagnerà; i tuoi dipinti decoreranno la nostra vita, il tuo spirito continuerà a vivere dentro di noi".