Altra neve in arrivo sulle Alpi, pericolo valanghe: ecco i consigli dell’esperto
“Nuovo peggioramento alle porte con una perturbazione atlantica che tra venerdì e sabato porterà maltempo soprattutto sul Nordovest” – lo conferma il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara che spiega – “le regioni più colpite saranno Liguria, Piemonte, Lombardia occidentale e Toscana nord occidentale con picchi anche di oltre 50-60mm; qualche pioggia pure in Sardegna. Ai margini il Nordest, restante Toscana, Lazio, con fenomeni molto più sporadici se non localmente assenti. Asciutto invece su medio versante Adriatico e Sud salvo qualche isolato fenomeno non escluso sui versanti ionici. Non farà freddo, anzi le temperature saranno molto miti specie al Centrosud, dove i venti di Scirocco favoriranno punte anche di oltre 15-16°C”.
Altra neve in arrivo
“Ulteriori nevicate sono dunque attese sulle Alpi occidentali, più abbondanti sull’alto Piemonte dove sono attesi accumuli anche di oltre mezzo metro di neve fresca dai 1300-1500m di quota.” – prosegue Ferrara di 3bmeteo.com – “nevicate deboli o assenti invece sulle Alpi orientali. Vale la pena sottolineare come negli ultimi due mesi si siano registrati accumuli davvero notevoli su alcuni settori alpini centro-occidentali, in particolare su Alpi Cozie-Graie, Valle d’Aosta, ma anche Formazza e Alpi Retiche: a Cervinia sono caduti complessivamente fino a 5-6 metri di neve, così come a Sestriere. A Livigno caduti complessivamente fino a 2-3 metri di neve; tanta neve anche in Alto Adige.
Pericolo valanghe
Il pericolo valanghe rimane marcato o forte su gran parte delle Alpi centro-occidentali ma in particolare sui settori retici, alto Piemonte, Valle d’Aosta dove si hanno gli accumuli maggiori. Prestare massima attenzione, che non è mai troppa come testimoniano i recenti fatti di cronaca.
Ecco alcuni preziosi consigli del Maestro di Sci Paolo de Luca, di Pietracamela ( Te ), amico e collaboratore del grande campione di sci Gustav Thoeni e che ringraziamo del contributo:
“La valanga è un fenomeno che si verifica quando una massa di neve o ghiaccio improvvisamente si mette in moto su un pendio, precipitando verso valle a causa della rottura della condizione di equilibrio presente all'interno del manto nevoso. In tal frangente la forza di gravità che agisce sul pendio innevato supera le forze di coesione del manto nevoso che agiscono in senso opposto. Imparare a "riconoscere" la neve, valutare le condizioni meteorologiche anche nei giorni precedenti la nostra escursione, interpretare la morfologia del terreno sul quale ci apprestiamo a sciare (o camminare), capire l'ambiente circostante, sono fattori fondamentali per la buona riuscita in sicurezza di un'escursione fuori pista. Le nevicate, specie se abbondanti, che si depositano sopra uno strato preesistente, magari ghiacciato, devono avere il tempo di assestarsi prima di essere attraversate. I bruschi cambi di temperatura, al contrario, vanno considerati come condizioni sfavorevoli e quindi pericolose. Anche il vento forte può generare condizioni di rischio; i versanti sottovento possono caricarsi di accumuli ad alta instabilità.
Un punto fondamentale per la buona riuscita di un'escursione è la preparazione a tavolino.Molto importante è scegliere sempre i compagni di escursione in base all'obiettivo, valutandone esperienza, capacità tecnica, preparazione fisica e stabilità psichica in situazioni difficili.
Cosa si deve portare sempre nello zaino?
Nello zaino con air bag ( è una sorta di palloncino che esplode permettendo di "galleggiare" in caso di valanga) non devono mai mancare gli elementi base dell'autosoccorso: A.R.T.Va ( ricetrasmettitore che consente l'individuazione di un travolto da valanga attraverso un segnale radio trasmesso su una frequenza convenzionale di 457 Khz.), pala e sonda oltre al casco protettivo, la piccozza e i ramponi. Sono strumenti indispensabili per tutti coloro che praticano attività fuori pista; obbligatori in Abruzzo (L.R. 24 del 2005) e in diverse regioni dell'arco alpino.
E se si è travolti da valanga?
La probabilità di sopravvivenza di un travolto da valanga è, statisticamente, di 15 minuti. Il sistema di sicurezza combinato con A.R.T.Va., sonda e pala, permette il disseppellimento in circa 11 minuti: tempo utile per trarre in salvo una vita umana.”