Assegni per partite IVA, congedo parentale, bonus baby sitter: ecco il decreto Marzo
Un pacchetto miliardario di interventi per far fronte alle conseguenze dell'emergenza coronavirus.
Presentato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal Ministro all’Economia Roberto Gualtieri e dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo il Decreto Marzo con misure economiche per far fronte all’emergenza coronavirus, tra cui il congedo parentale, fondi di garanzia alle imprese e interventi per la Sanità
Decreto Marzo, Conte: “Oggi rispondiamo presente e lo faremo anche domani”
“Questo decreto non basterà. Ma oggi il Governo risponde presente e lo farà anche domani quando predisporremo nuove misure a ricostruzione di un tessuto economico intaccato da quest’emergenza, misure che promuoveremo con una velocità mai vista prima in Italia”.
Così Giuseppe Conte ha presentato poco prima delle 15 il nuovo Decreto Marzo, un pacchetto di provvedimenti da 25 miliardi di euro.
Usato tutto il limite di indebitamento
A spiegare i 5 punti del Decreto Marzo il Ministro Gualtieri che lo ha definito “un decreto molto consistente per la prima risposta alla crisi coronavirus sul piano economico e non solo. Abbiamo deciso di usare tutto il limite di indebitamento autorizzato dal parlamento”.
- Finanziamenti aggiuntivi per il Sistema Sanitario e di Protezione Civile, con 3 miliardi e mezzo a sostegno del lavoro degli operatori. Risorse che Catalfo ha definito: “Il necessario e sufficente per affrontare la crisi”.
- Sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito. Dieci miliardi di euro che dovrebbero impedire le perdite di impiego a causa del coronavirus (sospese, a tal proposito, tutte le procedure di licenziamento attivate dal 23 febbriao). Si estendono gli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori dipendenti e si sostengono gli autonomi, lavoratori stagionali e altre categorie simili con un assegno da 600 euro per il mese di inattività di marzo. Si estende inoltre il congedo parentale 15 giorni con in alternativa un bonus baby sitter da 500 euro per il mese (misura questa da un miliardo e 200 milioni di euro). Chi sta lavorando ancora, vedrà un bonus in busta paga grazie a una riduzione del cuneo fiscale.
- Maggiore liquidità al sistema di credito, in grado di mobilitare circa 340 miliardi di euro di finanziamenti grazie alla sospensione delle rate dei mutui e il potenziamento dei fondi di garanzia.
- Sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi con il termine di oggi differito a settimana prossima e poi la sospensione delle rate iva, previdenziali, fiscali fino al 31 maggio per tutte le partite iva fino a due milioni di euro e, oltre questa soglia, per tutte le filiere maggiormente colpite dall’emergenza.
- Sostegni aggiuntivi al credito, al lavoro e al reddito.
600 euro alle partite IVA
Durante la conferenza stampa è stato anche annunciato che ai lavoratori autonomi verrà riconosciuta un’indennità di 600 euro (che non concorre alla formazione del reddito). L'indennità verrà data a chi ha Partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020, ai lavoratori che hanno rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla stessa data, ai lavoratori titolari di rapporti di co.co.co. Tutte le categorie devono essere iscritte alla Gestione separata, non essere titolari di pensione e non essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.
Le misure adottate dal governo per il mese di marzo, potrebbero poi essere rinnovate anche ad aprile, a seconda di come evolverà la situazione dell’emergenza coronavirus. Per ottenere i 600 euro bisogna dunque farne richiesta all'Inps.
Al lavoro per il Decreto Aprile
Non sarà sufficiente questo provvedimento, come ha anticipato Conte. E il Governo è quindi già al lavoro per un Decreto Aprile, con nuovi interventi a sostegno dell’economia e “il lavoro straordinario che tutti gli italiani stanno svolgendo in questo periodo”, ha spiegato Gualtieri.
Nel decreto attuale, comunque, anche l’estensione della 104 a 12 giorni con 55 milioni di euro e un non meglio definito (ancora) intervento a sostegno di Alitalia.