Autonomia Lombardia, "finalmente svelato il bluff del referendum"

Il PD Morbegno: dalla consultazione ai tablet, spesi oltre 60 milioni di euro solo per calcolo elettorale

Autonomia Lombardia, "finalmente svelato il bluff del referendum"
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“Sono passati solo pochi mesi dalla consultazione regionale sull’ “autonomia”, e finalmente è Maroni stesso a confermare con le sue azioni che si è trattato di uno spreco incredibile di soldi pubblici.” ha dichiarato in una nota stampa Federico Gusmeroli, coordinatore dl circolo PD "Giulio Spini" di Morbegno e Bassa Valle, commentando la firma dell’intesa preliminare tra i presidenti di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e il Governo per l’attribuzione a queste regioni di maggiori funzioni e competenze.

Soddisfazione per Roberto Maroni

Ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a palazzo Chigi ha firmato l’accordo preliminare sull’autonomia con i colleghi di Veneto ed Emilia-Romagna e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in rappresentanza del Governo. È una data storica. Dopo 17 anni abbiamo firmato per la prima volta un pre-accordo per dare più autonomia alla Lombardia, al Veneto e all’Emilia Romagna. È tutto scritto, da qui non si torna indietro. Sono molto soddisfatto di concludere in bellezza la mia esperienza di governo della Regione Lombardia”.

Bluff secondo il circo PD di Morbegno e Bassa Valle

Di risposta il circolo PD“ di Morbegno e Bassa Valle: "abbiamo passato settimane a dire che il referendum non serviva e che c’erano modi ben più idonei per impegnare oltre sessanta milioni di euro solo per chiedere ai cittadini qualcosa che la Giunta regionale è titolata a fare: abbiamo avvisato che l’Emilia Romagna avrebbe ottenuto lo stesso risultato senza spendere un solo centesimo dei contribuenti, semplicemente facendo quanto previsto dalla legge. Ci venne detto allora, da autorevoli rappresentanti dei partiti di governo locale e regionale, che c’era bisogno di “pestare i piedi” e che quello dell’Emilia Romagna era un “bluff” che non avrebbe portato a nulla. Nei mesi successivi al referendum, invece, sono stati Maroni e soci a svelare il vero bluff, il loro, quando hanno dovuto implorare l’Emilia Romagna del governatore Bonaccini - che insieme alle forze politiche, sociali, sindacali e territoriali aveva elaborato un progetto dettagliato per chiedere più funzioni allo Stato, votato poi dal Consiglio regionale - di fermare la trattativa col Governo per aspettarli.”

Tablet inutilizzati e inutilizzabili

“Oggi la parola “autonomia” viene utilizzata - come troppo spesso accade - solamente come promessa vuota, da parte di chi si candida per un partito che da vent’anni governa la Lombardia e nonostante questo fa gli stessi annunci mirabolanti ogni volta, senza mai nemmeno provare a realizzarli. Forse i candidati della Lega Nord farebbero meglio a spiegare ai cittadini come mai i tablet acquistati dalla Regione per oltre venti milioni di euro (che furono allora giustificati con la promessa che sarebbero rimasti alle scuole) risultano, come da recenti inchieste giornalistiche, del tutto inutilizzabili per studenti e docenti, quando non addirittura mai riconsegnati agli istituti.”

Parte di quei tablet sono già stati donati alle scuole che però hanno riscontrato non poche difficoltà come ha svelatoun inchiesta de Il Messaggero.

Gli strumenti utilizzati per il referendum lombardo risultano essere più limitati rispetto ad un normale tablet in commercio, essi non utilizzaerebbero nemeno Ios o Android. COme sisema operativo invece essi usano Ubunto, il quale, oltre a non essere molto intuitivo, in molti casi non è nemmeno compatibile con le applicazioni più utilizzate. Oltre tutto, riporta sempre il Messaggero, i tablet, oltre ad non avere una batteria che duri sufficientemente, sono pesanti ed ingombranti.

 

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