Il fatto

Baby Gang: niente sorveglianza speciale per il rapper

Respinta dai giudici la richiesta avanzata dalla Questura di Sondrio.

Baby Gang: niente sorveglianza speciale per il rapper
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Ennesimo capitolo nella sempre più controversa storia giudiziaria del rapper Baby Gang. I giudici della sezione "Misure di prevenzione" del Tribunale di Milano, che avevano il compito di vagliare l'ipotesi di "sorveglianza speciale" per due anni nei suoi confronti, hanno respinto la richiesta che era stata avanzata dalla Questura di Sondrio.

 Baby Gang: niente sorveglianza speciale per il rapper lecchese

Una persona “dedita alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica” e quindi un individuo "Socialmente pericoloso": questa la convinzione che aveva spinto le forze dell'ordine valtellinesi (territorio dove ufficialmente Baby Gang ha dimora) a richiedere il provvedimento che prevede prescrizioni relative (anche) agli orari, ai luoghi ed alle frequentazioni che il sorvegliato deve rispettare. Le toghe milanesi hanno però respinto la richiesta quindi nessuna misura verrà applicata a Zaccaria Mouhib.

Sarà necessario attendere il deposito delle motivazioni della sentenza per capire perché i giudici si siano opposti alla richiesta che la Questura di Sondrio aveva argomentato in un fascicolo di oltre 300 pagine in cui erano ampiamente descritte le gesta, ovviamente non musicali, del rapper lecchese e il lungo elenco di DAspo disposti nei suoi confronti, da Lecco a Milano passando per Cattolica, Misano Adriatico, Riccione, Rimini e Bellaria Igea Marina.

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