Boom di contagi covid-19: Omicron corre soprattutto nelle abitazioni
L'Ats della Montagna chiede ai cittadini di non abbassare la guardia e di cercare di autogestirsi il più possibile.
Siamo nel pieno della quarta ondata e non possiamo fare altro che aspettare che la curva smetta di crescere in maniera esponenziale continuando a proteggerci attraverso gli strumenti a nostra disposizione: distanziamento, mascherine, tracciamento dei positivi e soprattutto la vaccinazione.
La situazione attuale
L’ATS della Montagna ha voluto fare chiarezza in merito alla situazione attuale caratterizzata da numeri importanti che fanno preoccupare ma che offrono anche alcuni spunti positivi.
Il primo punto affrontato è l’enorme mole di lavoro che gli operatori si trovano ad affrontare, come ha spiegato il Direttore Generale Dr. Raffaello Stradoni:
“Dal 28 dicembre al 3 gennaio sono stati oltre 14mila i contatti con positivi a fronte di 3714 accertati tramite tamponi, l’ATS della Montagna offre la possibilità di conttattare i nostri operatori ai casi più gravi e particolari tramite un call center e il sito internet ma l’appello a chi non presenta particolari criticità è quello di essere il più possibile autonomi cercando di autogestirsi tramite gli strumenti presenti sui media e di attenersi al vademecum diffuso nei giorni scorsi".
Omicron corre ma è meno patogena
I numeri evidenziano come la nuova variante corre veloce ma risulta meno patogena:
“La curva dei contagi sale ma quella dei deceduti è praticamente zero, rispetto all’anno scorso i casi sono triplicati ma i morti sono di gran lunga inferiori così come i ricoveri in terapia intensiva. Questi dati dimostrano l’efficacia della vaccinazione e delle misure anti covid adottate finora”.
Non abbassiamo la guardia
Serve dunque mantenere alta l’attenzione e non abbassare la guardia, i dati dimostrano come i focolai si verifichino soprattutto all’interno dei domicili, lì dove vengono meno le principali misure anti covid, ad esempio non viene rispettata la distanza di sicurezza e viene tolta la mascherina, differentemente a quanto succede ad esempio a scuola che, grazie anche alla vaccinazione, non rappresenta il luogo principale dove si può verificare il contagio.
Tamponi
Per quanto riguarda i tamponi la raccomandazione è quello di non abusarne e di cercare di effettuarlo solo quando necessario cercando di autoregolamentarsi. La domanda in questo periodo è salita in modo esponenziale esautorando sia la struttura pubblica . L’ATS della Montagna ha assicurato che si stanno studiando nuove soluzioni per affrontare le richieste sempre maggiori.
Contatto e contatto stretto
Per autogestirsi è quindi necessario anche fare chiarezza su cosa si intende per contatto e contatto stretto:
Un contatto di un caso COVID-19 è qualsiasi persona esposta ad un caso probabile o confermato COVID-19 in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso.
Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:
una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19
- una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano)
- una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)
- una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti
- una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei
- un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei
- una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.
Gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune persone, a prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto un'esposizione ad alto rischio.