Bormio Terme, col Covid un anno terribile
Perdite per 2 milioni.
Bilancio negativo.
Bormio Terme, col Covid un anno terribile
Bormio Terme sente il dovere di commentare l’anno trascorso, sull’impatto che la pandemia ha avuto sull’operatività della società, "perché nonostante abbiamo mostrato di potere reagire è doveroso tenere monitorata la situazione, perché i decreti continuano a cambiare". Così il presidente Naide Falcione. "La natura della società e del comparto acque è stato uno dei più penalizzati: il primo a chiudere e sarà l’ultimo ad aprire. Nonostante tutto, la società sta reagendo, perdite contenute, mai superato il 50%. Guardiamo il rovescio della medaglia. Il primo impatto sul fatturato, l’anno scorso era 4,3 milioni, quest’anno è stimato in via previdenziale sui 2,3 milioni, una perdita importante. Bormio Terme è fiduciosa nel futuro, in collaborazione col Comune lavora per riqualificare di tutti i reparti, un’ottimizzazione senza stravolgimenti".
Progetto
Il 23 dicembre, infatti, è stato approvato il progetto preliminare di fattibilità, si parla di milioni di euro. Il Comune Bormio ha detto di inserirlo tra i progetti finanziabili dai Comuni Confinanti. Continua il presidente. "Ci piacerebbe sapere la data certa di apertura, visto il grande numero di dipendenti; è destabilizzante non avere previsioni. Il fondo di integrazione salariare era fino al 31 dicembre, poi il fatto cambia: la cassa viene garantita solo per altre sei settimane, poi Bormio Terme dovrà contribuire con una percentuale sul fatturato, aggravando ulteriormente i costi aziendali e il fatturato: sei settimane sono poche. Se non ci fanno aprire i primi di febbraio rischiamo di non avere coperture".
Gli aiuti
Fronte risorse umane il più colpito, una pandemia devastante; mediamente lavorano 56 dipendenti per 1500 ore l’anno; ognuno ha usufruito della cassa integrazione per un monte ore di 414 (un terzo dell’anno). "Dei 452 mila euro di aiuti dallo Stato, 200 mila dal Comune di Bormio (maggior azionista con il 64%) che ha ulteriormente finanziato per 110 mila euro il nuovo impianto inalatorio che verrà istallato in aprile, per garantire migliori prestazioni della cura sempre più richiesta; vista la dimostrazione della propedeuticità delle inalazioni al recupero post covid, vogliamo essere pronti, il servizio è inserito nel sistemo sanitario. L’utile positivo dell’anno precedente ci tutela e ci tutelerà fino al 2022".