"Casa di Arianna", il bilancio di un anno
Ospitati a Pavia malati da tutta Italia.
Stilato il bilancio del primo anno di attività della "Casa di Arianna", il progetto nato nel ricordo di Arianna Elisabeth Sala.
"Casa di Arianna", il bilancio di un anno
E' più che soddisfacente il bilancio del primo anno di attività della "Casa di Arianna". Si tratta del progetto che ha permesso l'apertura di un appartamento nelle vicinanze del Policlinico di Pavia per ospitare i familiari delle persone che necessitano di cure. La "Casa" è intitolata ad Arianna Elisabeth Sala, la giovane di soli 26 anni di Sondrio, scomparsa a causa di una grave forma tumorale.
Il primo ospite un ragazzo di 23 anni
"A gennaio ci siamo organizzati, abbiamo individuato l'appartamento perfetto, nelle immediate vicinanze dell'ospedale, abbiamo preso gli accordi necessari e l'abbiamo arredato con amore cercando di creare un ambiente confortevole, allegro e dotato di tutto ciò che servisse - spiegano dalla Casa di Arianna - Dai primi giorni di febbraio la casa è stata a disposizione e subito occupata dai primi ospiti provenienti dal sud Italia. Un ragazzo di 23 anni e la sua bella famiglia hanno potuto usufruirne per diversi mesi sentendosi come a casa propria. A giugno, i buoni esiti delle cure gli hanno permesso il ritorno a casa lasciandoci il ricordo di una prima
accoglienza verso una splendida famiglia che ha apprezzato tantissimo l'ospitalità della Casa di Arianna, contribuendo al nostro progetto".
Tante le persone accolte
Dopo il giovane proveniente dal Sud Italia, la "Casa di Arianna" ha aperto le porte ad altre splendide persone, questa volta del Nord. Una bimba di 12 anni, durante le cure, ha potuto vivere nella Casa fino a ottobre. Lei e la sua famiglia hanno dimostrato il loro sostegno al progetto con gesti e parole di grande spessore. "Ari, la nostra stella, non lascia la sua Casa disabitata - spiegano ancora - Il giorno dopo la partenza dei nostri ospiti, che hanno potuto lasciare Pavia grazie ai buoni esiti delle cure, è arrivata una famiglia dall'Ucraina con un bimbo di 3 anni che doveva sottoporsi a un controllo dopo il trapianto di midollo. Fortunatamente gli esiti degli esami gli hanno permesso di ritornare velocemente a casa e a scuola. E ancora una volta, è arrivata subito una nuova richiesta e abbiamo potuto ospitare un bambino rumeno di 4 anni. Il suo percorso è appena iniziato e speriamo dia gli stessi esiti dei nostri primi ospiti".
Un grazie ai sostenitori
"Questo, in sintesi, è ciò che siamo riusciti a realizzare grazie al sostegno di molti: tanta solidarietà e tanto amore. Un grazie immenso a tutti coloro che hanno creduto e contribuito al nostro progetto. Ogni piccolo gesto ha permesso di aiutare famiglie bisognose, ha dato la possibilità di sentire una casa di accoglienza come propria. Si tratta di un elemento molto importante in quelle circostanze, poiché permette di avere più energia e positività per combattere queste terribili battaglie. Un abbraccio grande ed un Buon Natale a tutti!".
Grazie per ciò che fate