Chirurgia Ricostruttiva di Asst ValtLario al top
Si tratta di interventi parecchio impegnativi che i medici riescono ad effettuare con successo.
La Chirurgia Ricostruttiva di Asst ValtLario al top. L'Azienda socio sanitaria territoriale Valtellina e Alto Lario rappresenta un’eccellenza nel campo della chirurgia ricostruttiva di tessuto e muscolo in pazienti mielolesi, con compromesso utilizzo, quindi, parziale o totale, degli arti.
Chirurgia Ricostruttiva di Asst è un'eccellenza nazionale
Asst ValtLario rappresenta un’eccellenza nel campo della chirurgia ricostruttiva di tessuto e muscolo in pazienti mielolesi, con compromesso utilizzo, quindi, parziale o totale, degli arti. Pari a 166 gli interventi su pazienti di questo tipo, affetti da ulcere da pressione con la sedia a rotelle o il letto, effettuati dal 2004 al 2016, con una punta di 19 lo scorso anno e 10 nella sola prima metà dell’anno in corso. Numeri che danno conto di un’attività importante, qualificata, capace di dare sollievo a parecchi pazienti e, parimenti, di collocare l'Asst ai primi posti a livello regionale per questo particolare tipo di chirurgia. Basti ricordare che nel 2015, con 14 interventi effettuati l'Asst era seconda solo all’ospedale Niguarda di Milano che ne aveva effettuati 16. A garantire la buona riuscita delle operazioni è la collaborazione prodottasi, negli anni, fra il personale medico e paramedico dell’ospedale Morelli di Sondalo, in servizio nei reparti di Chirurgia Generale, retto da Angelo Landucci, e di Unità Spinale, retto da Massimo Brambilla, atteso che tutta questa branca di attività chirurgica è in capo al dottor Pietro Taliente, responsabile dell’unità operativa semplice di Chirurgia Ricostruttiva, in questo ruolo dal 2004.
Si tratta di interventi molto impegnativi
Le operazioni di Chirurgia Ricostruttiva di Asst sono complesse. "Si tratta di interventi parecchio impegnativi – precisa il dottor Pietro Taliente –, che riusciamo ad effettuare con successo grazie alla collaudata sinergia fra gli operatori della Chirurgia e dell’Unità Spinale. In pratica, cerchiamo di alleviare le sofferenze dei pazienti intervenendo sulle ulcere da pressione. Prima andiamo a ripulire (raschiare) la parte attorno all’osso, esposto al contatto, quindi, formiamo un cuscinetto protettivo con lembi di muscolo e tessuto che facciamo convergere sull’area da ricostruire. In questo modo saniamo la parte lesionata riducendo la probabilità di eventuali recidive".
Per la Chirurgia Ricostruttiva di Asst un'equipe completa
Quella che fa perno sul dottor Taliente della Chirurgia Ricostruttiva di Asst è un’equipe completa, che non si “limita” ad assicurare la buona riuscita dell’intervento ricostruttivo, ma che garantisce anche tutto il delicato postoperatorio in Unità Spinale. Reparto dotato di strumentazione ad hoc, come i letti antidecubito, e di personale specializzato in questo tipo di percorsi riabilitativo-educativi. Per un mese circa, infatti, il paziente operato resta sdraiato a letto, accudito dal personale di reparto, riducendo le complicanze e recidive precoci. La degenza completa dura, di media, un mese e mezzo, periodo durante il quale si creano le condizioni per evitare che il problema si ripresenti. Problema spesso dipendente da abitudini posturali scorrette o dal ricorso ad ausili non confacenti. Al riguardo ricordiamo che, prima delle dimissioni, al paziente operato viene anche visionata e adattata la carrozzina, con inserimento di cuscino antidecubito e materassino, presso il Centro Ausili dell’ospedale Morelli, gestito da Antonio Spagnolin. Realtà apprezzata anche da Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, nella sua visita a Sondrio e a Sondalo del 3 aprile scorso.