Valfurva

Confortola per 300 volte sul Gran Zebrù

L’alpinista ha raggiunto un record singolare scalando ancora i 3854 metri nel gruppo Ortles Cevedale.

Confortola per 300 volte sul Gran Zebrù
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Mai mollare anche quando pensi sia una cosa facile, come scalare la montagna di casa, perché senza sacrifici non si va da nessuna parte. Lo sa bene Marco Confortola, 50 anni il 22 maggio, maestro di sci, guida alpina internazionale, tecnico di elisoccorso alpino, alpinista himalayano, formatore aziendale, testimonial di rifugi Lombardia, scrittore, che ha raggiunto un record singolare, per 300 volte (304 a ieri, venerdì 26 marzo) in cima al Gran Zebrù, 3854 metri nel gruppo Ortles Cevedale, al confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige, sopra Valfurva, la sua patria.

Fu papà Alfonso a portarlo in cima per la prima volta a otto anni. Il cacciatore di ottomila (all’attivo 11 su 14) dedica il traguardo a tutte le persone che vivono la montagna e ai giovani. Uomo determinato e ambizioso, utilizza il Gran Zebrù come palestra per allenarsi e allenare allievi, che con lui inseguono sogni, agendo sempre in sicurezza, come lui fa nella vita di tutti i giorni, migliorandosi.

Il Gran Zebrù è la montagna per eccellenza. Scalarla gli ha regalato tante amicizie; ha un bel dislivello, assomiglia al K2; la percorre sulla via da lui stesso tracciata 20 anni fa, la più sicura ma la più difficile; una montagna che in 30 anni è molto cambiata. Lo scioglimento del ghiacciaio per innalzamento delle temperature ha portato variazioni di pendenza rendendola più fragile e pericolosa.

Palmares

Notevole palmares. 2004 l’Everest, 2005 il Shisha Pangma, 2006  l’Annapurna, 2007 il Cho Oyu, 2007 il Broad Peak, 2008 il K2; 2012 il Manaslu, 2013 il Lhotse, 2016 il Makalu, 2017 il Dhaulagiri, 2019 il Gasherbrum II.

"In inverno impiego 4 o 5 ore per scalare il Gran Zebrù partendo da S. Caterina; 3 o 4 se parto dal rifugio Forni, e 2 o 3 d’estate dal rifugio Pizzini".

Sul Gran Zebrù Confortola ha imparato quelle lezioni che riporta nel suo ultimo libro, un parallelismo tra la lettura della montagna in una dinamica aziendale, dal titolo "Le lezioni della montagna" uscito il 12 gennaio, in cui va a toccare tutti quei punti che appartengono anche alla vita quotidiana. Risolvere i problemi, la responsabilità, l’essenzialità, la fiducia, la meticolosità, il lavoro di squadra, la collaborazione per raggiungere obiettivi. L’alpinista racconta e insegna quello che ha imparato dal Gran Zebrù e da tutte le montagne, parlando come un vero formatore aziendale.

"Montagna è maestra di vita ma bisogna stare alle sue regole; anche il Gran Zebrù mi ha insegnato la resilienza utile soprattutto in questo momento storico, a non abbattersi, vivere positivo, tenere alta la motivazione, optando per la sicurezza".

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