Consumo di suolo: da noi non va poi così male

Lo scorso anno sono stati cementificati quasi 17 ettari, meno della media regionale.

Consumo di suolo: da noi non va poi così male
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Lombardia e Veneto sono le regioni in cui è maggiore il Consumo di suolo in Italia. Ma la nostra provincia resta al di sotto - anche se di poco - della media lombarda.

Consumo di suolo: edificati in un anno 16,9 ettari

Il suolo consumato in Valtellina e Valchiavenna a fine 2017 era pari a 10357 ettari. L'incremento rispetto al 2016 è stato di 16,9 ettari, pari allo 0,16%. La media regionale si attesta allo 0,19%. Lo rivelano i dati diffusi oggi da Legambiente sulla base di quelli del rapporto Ispra 2018.

I dati del rapporto Ispra 2018

Sono Lombardia e Veneto le regioni italiane in cui si consuma più suolo in Italia. Ed è nella macroregione del Nord, includendo anche Piemonte ed Emilia Romagna, che si perde oltre la metà del territorio agricolo nazionale, per trasformarlo in nuove urbanizzazioni e infrastrutture. Se a livello nazionale siamo ancora in presenza dell’onda lunga della crisi immobiliare, con ritmi di consumo di suolo 4 volte più bassi rispetto a quelli misurati in periodo pre-crisi, nel Nord del Paese i segnali sono meno confortanti. E fanno intravedere il rischio molto concreto che, di fronte a una ripresa della domanda abitativa, possa tornare ad esplodere la bolla del cemento facile dell’espansione di nuove periferie. In Lombardia in particolare nell’ultimo anno si sono persi oltre 600 ettari di campi agricoli: in pratica è come se fosse sorta dal nulla una cittadina delle dimensioni di Saronno.

Lombardia seconda solo al Veneto

Per crescita delle urbanizzazioni, la Lombardia in Italia è seconda solo al Veneto. La crescita dei suoli resi impermeabili del cemento si concentra soprattutto nei comuni di cintura della città metropolitana milanese e nella provincia di Pavia, mentre all’opposto il consumo di suolo è quasi fermo nella provincia di Lecco. Il dato complessivo calcolato secondo i criteri di ISPRA colloca la Lombardia al primo posto per estensione delle superfici impermeabilizzate, per un’estensione di oltre 310.000 ettari, pari al 13% del territorio regionale.

Il commento di Legambiente

“In mancanza di strumenti e norme di chiaro indirizzo degli investimenti del settore delle costruzioni, rischiamo di assistere ad una ripresa della bolla di espansione delle periferie, proprio a partire dalle regioni che più beneficiano della ripresa economica - dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia - E’ questo il momento per affrontare percorsi di riforma delle norme che, per quanto riguarda la nostra regione, devono accompagnare il rilancio dell’edilizia del riuso degli spazi delle città, nel nome della qualità urbana e dell’efficienza energetica”.

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