Disabili visivi abbandonati durante il blocco ferroviario: il caso di Colico
La Denuncia dell'Unione Italiana Ciechi.

Mentre è entrato in vigore il blocco estivo del servizio ferroviario sulla linea Lecco–Sondrio–Tirano, emergono gravi criticità nella gestione dell’assistenza alle persone con disabilità, in particolare ai disabili visivi. La denuncia arriva direttamente dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della Lombardia, per voce del presidente regionale Silvano Stefanoni.
Il caso
Dal 16 giugno 2025 i treni sono stati sospesi sulla tratta e sostituiti da bus, creando un inevitabile disagio ai pendolari. Tuttavia, per le persone cieche e ipovedenti, il disagio si è trasformato in vera e propria esclusione.
Emblematico è il caso di Giovanna Gossi, utente non vedente, che aveva regolarmente prenotato il servizio di assistenza “Sala Blu” offerto da RFI per la propria partenza del 19 giugno dalla stazione di Colico. Al suo arrivo, però, le è stato comunicato che non vi era nessuno ad attenderla e che avrebbe dovuto arrangiarsi da sola per individuare il bus sostitutivo corretto. Un compito estremamente difficile, se non impossibile, per chi non può contare sulla vista.
Nonostante RFI dichiari che il servizio di assistenza per le Persone a Ridotta Mobilità (PRM) sia sempre garantito, i fatti dimostrano che nelle stazioni minori, come appunto Colico, l’assistenza viene di fatto sospesa in presenza di servizi sostitutivi.
"Non è accettabile — denuncia Stefanoni — che nel 2025 una persona cieca sia lasciata a indovinare quale autobus prendere, con il rischio di perdersi o di trovarsi in situazioni di pericolo. È un’umiliazione per la dignità della persona e una grave violazione del diritto alla mobilità".
L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti chiede a RFI chiarimenti immediati e l’adozione di misure concrete per garantire che l’assistenza non venga mai interrotta, neppure durante situazioni eccezionali come i blocchi estivi per lavori.
" I disabili visivi non possono essere considerati passeggeri di serie B — conclude Stefanoni —. La rete ferroviaria deve essere realmente accessibile a tutti, sempre e ovunque".